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Roma, stupro nella caserma dei carabinieri: condannati a 4 anni i violentatori

Due condanne a 4 anni e due rinvii a giudizio. Così si è conclusa ieri l’udienza davanti al gup per quattro persone, tutti pubblici ufficiali, coinvolti nello stupro di una donna avvenuto il 24 febbraio del 2011 all’interno della caserma dei carabinieri del quartiere romano del Quadraro.
A cura di Valerio Renzi
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Due condanne a 4 anni e due rinvii a giudizio. Così si è conclusa ieri l'udienza davanti al gup per quattro persone, tutti pubblici ufficiali, coinvolti nello stupro di una donna avvenuto il 24 febbraio del 2011 all'interno della caserma dei carabinieri del quartiere romano del Quadraro, periferia Sud-Est della città. La 32enne, ragazza madre, era stata tradotta in caserma per essere stata colta a rubare dei vestiti all'Oviesse. Il gup Francesco Patrone ha così condannato con rito abbreviato il vigile urbano F. C. e il carabiniere V. C. S. Una condanna ben più lieve della richiesta del pm Giuseppe Albamonte che aveva chiesto 8 anni e sei mesi di carcere. A. B. e L. P., anch'essi carabinieri, andranno a processo il prossimo 14 ottobre avendo optato per il rito abbreviato.

All'epoca dei fatti la vicenda fece scalpore, il racconto della ragazza vittima della violenza consumatasi nelle celle di sicurezza provocò orrore e sdegno nell'opinione pubblica, manifestazioni di donne si tennero sotto la caserma dove si era consumato lo stupro. La difesa di uno dei militari, portata avanti dall'avvocato Carlo Taormina, sostenne che non c'era stata violenza perché la vittima era consenziente.

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