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Roma, strada intitolata a Oriana Fallaci. Il Campidoglio dice no

A nove anni dall’anniversario della morte, l’assemblea capitolina dice no alla proposta di intitolare una strada alla giornalista fiorentina.
A cura di Angela Marino
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Fa discutere il no del consiglio comunale del Campidoglio alla proposta di intitolare una strada a Oriana Fallaci, scomparsa il 15 settembre del 2006. A pochi giorni dal nono anniversario della morte della giornalista e scrittrice la giunta capitolina ha respinto la mozione presentata da un consigliere di Ncd e firmata dagli altri gruppi. La proposta è stata respinta respinta a causa di una frase contenuta nel testo della mozione e giudicata da Pd che Sel – che hanno espresso entrambi parere negativo – "inneggiante all'odio religioso".

Il consiglio si divide: "La proposta inneggia all'odio religioso"

"Secondo la scrittrice fiorentina, staremmo assistendo ad un pianificato tentativo del mondo musulmano di islamizzazione dell'Occidente, basato su quelle che, a suo parere, rappresentano le strutture portanti del Corano". Cosi recita nelle premesse il documento respinta dal consiglio capitolino.  "C'è un riferimento all'islamizzazione dell'Italia – ha spiegato il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola – e il testo aveva un contenuto di odio ideologico verso l'Islam che non ha nulla a che fare con il radicalismo di alcune minoranze. Siamo ovviamente d'accordo – precisa Peciola – all'intitolazione di una strada ad Oriana Fallaci".

"Credo nel tentativo del mondo estremista musulmano di islamizzare l'Occidente ed allo stesso tempo il mio Paese che si chiama Italia e che io difenderò fino alla morte – ribatte intanto il consigliere Ncd Marco Pomarici, che ha presentato e sostenuto il documento."Oriana Fallaci è stata profetica e tutto quello che ha scritto ora si sta avverando. Il Pd, dilaniato ancor più al suo interno si è ritrovato nel votare contro un documento che esprime il pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini italiani e romani".
L'iniziativa di intitolare una strada alla giornalista fiorentina crea perplessità perfino nella sua città nativa."Ogni cosa a suo tempo – ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella – analizzeremo tutti i fattori che possono portare ad una decisione in questo senso prima dei dieci anni dalla morte, previsti dalla procedura ordinaria".

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