video suggerito
video suggerito
Emergenza rifiuti Roma

Roma sommersa dai rifiuti, i sindacati: ‘Le istituzioni devono dichiarare lo stato d’emergenza’

Ieri si è svolto un incontro tra i rappresentanti di Ama e i sindacati per discutere nello specifico della situazione del Tmb di Rocca Cencia. “Il dramma è che non è stato ancora dichiarato lo stato d’emergenza per quanto riguarda i rifiuti a Roma, se non si fa entro breve le cose saranno presto ingestibili”.
A cura di Natascia Grbic
905 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Chi abita a Roma non può non averlo notato: la città è sommersa dai rifiuti. E se già fino a qualche mese fa la situazione era problematica, adesso con l'arrivo del caldo sta peggiorando. Gli odori sono insopportabili, gli animali attirati aumentano e camminare sui marciapiedi sta diventando faticoso. La situazione è migliore al centro, ma le periferie straripano di immondizia. E i residenti sono sul piede di guerra. Tanto che questa mattina alcuni operatori di Ama sono stati aggrediti a Trastevere da un gruppo di tre persone che sono andati a minacciarli con i caschi in mano: i lavoratori, che non hanno nessuna responsabilità della situazione in cui versa Roma, sono riusciti a calmare i tre – due uomini e una donna – e a non far degenerare la situazione. Ma la Cgil denuncia che questi casi stanno diventando sempre più diffusi nella capitale, dove i cittadini sono esasperati e lo stato delle cose non è di certo dei più rosei.

Rifiuti a Roma, i sindacati: "Bisogna dichiarare lo stato d'emergenza"

Nella giornata di ieri i sindacati hanno fatto un incontro con i rappresentanti di Ama per discutere del Tmb di Rocca Cencia. "Ci hanno chiesto di trovare una soluzione per riuscire a produrre di più su Rocca Cencia – spiega Natale di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio – Ma questo non risolve il problema dei rifiuti a Roma. Il dramma è che siamo ben oltre l'emergenza, trattata invece come normalità". Il problema non sono solo i rifiuti ammassati nei centri di trattamento, ma anche quelli che si trovano per terra, e le piccole discariche che si stanno creando in giro per Roma. "Anche se Ama recuperasse, ci vorrebbe almeno un mese prima che tutto torni alla normalità – continua Di Cola – Il rischio è che l'immondizia si continui ad accumulare e i cassonetti vengano sommersi. Negare l'emergenza è una grossa responsabilità politica che porterà conseguenze nefaste per l'azienda".

Ama in sofferenza: "Serve sostegno degli impianti di trattamento nel Lazio"

La Cgil ha spiegato che se non si troverà una soluzione spiegherà alla cittadinanza cosa sta succedendo in questo momento a Roma. "Il problema principale è che Ama non ha impianti e dipende da terzi, e quando questi vanno in manutenzione l'azienda soffre. Hanno mandato via Bagnacani e abbiamo avuto quattro mesi di non governo, i nuovi vertici non hanno fatto nulla, la differenziata non è aumentata, non si è investito nei mezzi, non si è assunto personale. L'azienda è stata abbandonata e dato che è dipendente dai privati è inevitabile che vada in crisi". Per i sindacati, in questo momento, c'è una cosa importante da fare nell'immediato: "Bisogna dichiarare lo stato di emergenza e chiedere alla Regione di emettere delle ordinanza per requisire tutti gli spazi di trattamento presenti sul Lazio. Se non si fa questo, l'emergenza non verrà mai risolta".

905 CONDIVISIONI
112 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views