Roma, si finge Giovanni Minoli e truffa le Poste per avere una carta prepagata

All'impiegato delle Poste fa vedere una foto di Giovanni Minoli, volto noto della televisione, stampata sulla carta d'identità. In realtà gli somiglia, ma non è il popolare conduttore e autore tv. Con un documento falso, con la foto di Minoli e il nome di una persona inesistente, chiede all'addetta una carta prepagata. Gli serve, ha poi spiegato in sede di processo, per fare trading online con i bitcoin. Il dipendente delle Poste si accorge della truffa, chiama le forze dell'ordine e l'uomo viene smascherato. La vicenda è stata raccontata da Marco Carta sull'edizione cartacea del Messaggero in edicola oggi.
La truffa alle Poste
L'uomo ha raccontato di aver comprato il documento falso al costo di 120 euro per utilizzarlo per fare pagamenti online con i bitcoin. Il responsabile è un pensionato dell'Esercito, classe 1951, che martedì mattina è stato arrestato dai poliziotti del commissariato Aurelio all'ufficio postale di Torrevecchia. L'uomo, come raccontato, ha mostrato una carta di identità intestata a un certo Enrico Ferri (persona inesistente) e con una fotografia che ritraeva il volto di Giovanni Minoli. È stato arrestato con l'accusa di falso. "Non so chi sia Minoli, ma non sono un truffatore. Io mino i bitcoin (scovare i bitcoin in rete attraverso complessi calcoli), in una settimana si guadagnano anche 700 euro. La carta prepagata mi serviva per fare trading con i bitcoin. Un nome di fantasia era più sicuro". Altrimenti, infatti, un hacker avrebbe potuto carpire i suoi dati personali.