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Roma, sgombero senza casa: scontri e idranti in azione (Video)

Il movimento per il diritto all’abitare Action questa mattina ha occupato uno stabile vuoto in viale Ostiense 333 a Roma. Scontri con le forze dell’ordine intervenute a sgomberare il palazzo non esitando ad utilizzare gli idranti sui manifestanti.
A cura di Valerio Renzi
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Cariche e idranti in azione su viale Ostiense 333 a Roma. Le forze dell'ordine sono entrate in azione per sgomberare uno stabile occupato questa mattina da decine di famiglia in emergenza abitativa, assieme ad Action Diritti. Le stesse famiglie che sono entrate questa mattina nello stabile erano state sgomberate la scorsa settimana da via Prenestina. Un nutrito gruppo di manifestanti presidiava l'ingresso dell'edificio vuoto ed è stato allontanato dalle forze dell'ordine, che non hanno esitato a usare gli idranti contro i manifestanti. Lanci di bottiglie ed estintori contro la polizia in assetto antisommossa. Dopo alcuni minuti di tensione, tra manganellate e spintoni, le famiglie all'interno hanno poi spontaneamente lasciato lo stabile. La strada è stata bloccata con barricate improvvisate con cassonetti dell'immondizia, poi rimossi dagli agenti. Diversi attivisti risultano aver riportato contusioni e ferite alla testa a causa delle manganellate, ed è al vaglio la posizione di diversi fermati.

Il racconto della Questura

La Questura in una nota rende noto che "le forze dell'ordine dopo ripetuti tentativi di mediazione da parte dei funzionari di polizia presenti sul posto e nonostante l'apertura di canali di dialogo con le Istituzioni competenti, che avevano dato la propria disponibilità, i manifestanti presenti in via Ostiense 333, hanno proseguito nell'azione illegale dell'occupazione abusiva costringendo all'intervento. In questa fase numerosi manifestanti travisati hanno lanciato oggetti contro le forze dell'ordine".

Emergenza abitativa: tensione a Roma

"In questi ultimi 13 anni, i movimenti di lotta per il diritto all'abitare, sono stati gli unici a costruire risposte e ad ottenere delibere – si legge in una nota di Action in cui si spiegava l'azione di questa mattina – In un contesto di grave emergenza abitativa che tocca oltre 50.000 famiglie, grazie alla determinazione di centinaia di persone che si sono organizzate resistendo agli sfratti, occupando e manifestando,dopo anni di completa assenza della politica, la regione ha stanziato i primi 200 milioni di euro per l'attuazione di un piano per l'emergenza abitativa, soldi però fermi da oltre 2 anni. Due anni nei quali il Comune di Roma non ha fatto niente. A questo quadro di inquietante attesa, si aggiunge anche l'incapacità dei nostri amministratori di erogare fondi stanziati dal governo per la morosità incolpevole e per il contributo all'affitto, per oltre 200 famiglie sotto sfratto, mentre si chiudono le uniche strutture dove dimorano oltre 1500 famiglie in attesa di casa popolare".

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