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Roma, sequestrati 50.000 bulbi di oppio: la droga dei poveri diffusa tra indiani e pachistani

Nei guai due cittadini indiani, appena arrivati a Roma Tiburtina a bordo di un autobus proveniente dall’Est Europa: con loro, sette borsoni contenenti oltre cinquantamila bulbi di oppio, dai quali ricavare oltre settemila dosi di droga. I due indiani erano diretti a Latina, dove avrebbero poi provveduto alla distribuzione dei “pacchetti” sequestrati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Maxi-sequestro di oppio quello effettuato dalla Guardia di Finanza di Roma: oltre cinquantamila bulbi di papavero da oppio, pronti ad essere lavorati e diventare così oltre settemila dosi di droga, quelli recuperati dalle fiamme gialle capitoline. Nei guai due persone, entrambe cittadini indiani, residenti a Latina e che erano appena tornati in Italia con un autobus proveniente dall'estero.

I due erano appena scesi dall'autobus nella stazione di Roma Tiburtina, quando le fiamme gialle hanno notato il loro atteggiamento guardingo: a quel punto è scattata la perquisizione personale e dei loro bagagli. All'interno dei solo sette borsoni, di enormi dimensioni, i finanzieri hanno trovato i bulbi di papavero da oppio, già confezionati in sacchi di plastica termosaldati, in modo che dall'esterno non venisse percepito l'odore della droga. I due cittadini indiani, già arrestati in passato per spaccio di droga, erano diretti proprio a Latina, dove risiedevano entrambi e dove avrebbero provveduto alla distribuzione dei "pacchetti"" ad altri cittadini asiatici. Per entrambi sono così scattate le manette ed arrestati per traffico di sostanze stupefacenti, i due indiani sono stati condotti presso il carcere di Regina Coeli, dove resteranno ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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