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Roma, condannata la mamma del pugile Mirko Ricci: insieme al figlio rapì un bimbo per estorsione

Una donna è stata fermata a Roma e portata in carcere, dopo essersi allontanata da casa e aver fatto perdere le proprie tracce. Insieme al figlio aveva sequestrato un bambino di nove anni per estorcere denaro alla famiglia dopo una partita di cocaina sottratta o perduta. I carabinieri avevano arrestato entrambi.
A cura di Alessia Rabbai
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Il pugile Mirco Ricci
Il pugile Mirco Ricci

Aveva sequestrato un bambino di nove anni con la complicità del figlio, per estorcere denaro alla famiglia. Per questo gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato C.P., una donna di 57 anni di origini calabresi. "Dateci 5150 euro o non rivedrete più il vostro bambino" aveva minacciato la famiglia del piccolo che teneva segregato. I fatti risalgono al mese di aprile 2016, quando il figlio della donna, Mirko Ricci, pugile professionista, ha picchiato la mamma del bambino sequestrato, perché gli doveva i soldi della droga. Un pestaggio talmente violento da romperle le costole e farla finire in ospedale. Poi, dopo averla resa inoffensiva, le ha sottratto piccolo, portandoselo via.

Sequestrano un bimbo per estorsione

Madre e figlio hanno utilizzato il bambino come merce di scambio per una partita di cocaina sottratta o perduta. Le indagini sono partite dalla segnalazione della madre del bambino che, disperata per paura che al figlio potesse accadere qualcosa di terribile, si è rivolta in Commissariato e, con le lacrime agli occhi, ha raccontato tutto alla Polizia. Gli agenti hanno ascoltato attentamente tutta la vicenda e raccolto gli elementi utili per ricostruire l'accaduto e risalire ai responsabili. A seguito di ulteriori accertamenti e verifiche di quanto dichiarato dalla donna, i poliziotti hanno fatto irruzione all'interno dell'appartamento della 57enne, hanno liberato il bambino e arrestato sia madre che figlio.

Donna condannata per sequestro a scopo di estorsione

Entrambi sono stati condannati dai giudici in primo grado per estorsione e minacce e poi in appello per sequestro di persona a scopo di estorsione. Tuttavia C.P, a piede libero in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione, avendo saputo del rigetto, si era allontanata dalla sua abitazione, facendo perdere le proprie tracce. Ma i poliziotti del Commissariato Aurelio l'hanno trovata e, fermandola, l'hanno portata in carcere a Rebibbia, dove dovrà scontare una condanna di 9 anni, 11 mesi e 2 giorni di reclusione per sequestro a scopo di estorsione.

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