Roma, scatta il piano antiterrorismo: fioriere in via del Corso, divieti per taxi e ncc
Roma si difende da eventuali attacchi terroristici rafforzando le misure già messe in campo dopo gli ultimi attentati nelle città europee. Dopo la strage sulla Rambla di Barcellona dello scorso giovedì era già stata ipotizzata una stretta nei dispositivi di sicurezza, stretta che adesso si è concretizzata in nuove misure annunciate dal Campidoglio in un comunicato ufficiale. Due le principali azioni: da un lato il rafforzamento dell’area pedonale di via del Corso, dall'altro il controllo degli accessi al Colle capitolino, dove si trova tra le altre cose il Campidoglio.
Fioriere dissuasive in via del Corso
In via del Corso, nel tratto che va da Piazza del Popolo a Largo Goldoni, saranno posizionate nei prossimi giorni delle fioriere che impediranno l'eventuale accesso ad auto, furgoni e camion. Allo stesso tempo, spiega il Campidoglio in una nota, "sarà rafforzata l’area pedonale con l’interdizione al traffico del carico e scarico merci. In questo senso sono stati individuati 6 punti strategici, in vie limitrofe, in complesso 18 stalli.
Vietato l'accesso al Colle capitolino a taxi e ncc
Per quanto riguarda il Campidoglio, invece, si è decisa la chiusura al traffico per i taxi e gli cc (i veicoli a noleggio con conducente) del Colle capitolino: i punti di accesso al Colle saranno chiusi, ma il servizio sarà comunque garantito. Il comune spiega infatti di aver individuato degli "stalli di sosta riservati agli ncc in Vico Jugario, nei pressi di Piazza della Consolazione e altre fermate riservate ai taxi alla fine della scalinata del Campidoglio verso il Vittoriano, in via del Teatro di Marcello".
Quattromila gli obiettivi sensibili nella Capitale
Roma è, assieme a Milano, la città italiana a maggior rischio per quanto riguarda gli attentati. Sono circa quattromila gli obiettivi sensibili presenti nella Capitale: ai monumenti famosi in tutto il mondo, che richiamano ogni giorno grandi folle di turisti, si aggiungono le sedi diplomatiche dei Paesi esteri e la sede della Chiesa cattolica, il Vaticano. In tutta Italia il livello di allerta è, ormai da mesi, l'ultimo possibile prima di un attacco in corso. Il ministro degli Interni Marco Minniti ha più volte ricordato come non ci siano minacce imminenti per il nostro Paese, ma la paura per l'azione di un lupo solitario è sempre alta e, purtroppo, non si può escludere a prescindere la possibilità che anche il nostro Paese venga colpito.