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Roma, rischio scuole al gelo: “Riscaldamenti non funzionanti, Raggi ci sta ignorando”

Mancano tre giorni all’accensione dei termosifoni all’interno delle scuole di Roma, ma in molti istituti non sarebbero stati fatti interventi di manutenzione per accertare il funzionamento dei sistemi di riscaldamento. “Anche l’ovvio e il minimo sono diventati una chimera. A farne le spese sono i bambini, i lavoratori e le famiglie”.
A cura di Natascia Grbic
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"Winter is coming" dicevano gli Stark di Grande Inverno. "Preparate i riscaldamenti, allora", si replica a Roma. Eppure, a tre giorni dall'accensione dei termosifoni nelle scuole della capitale, ancora non si ha la certezza se questi funzionino o meno. Con il rischio che studenti e personale scolastico rimangano al freddo, o con i cappotti in classe. A denunciarlo sono il presidente del III municipio Giovanni Caudo e l'assessora alla scuola per il III Municipio Claudia Pratelli. "Ancora troppa incertezza sull’accensione dei riscaldamenti nelle scuole e nessuna risposta concreta. Con il rischio – da noi tante volte denunciato – di mettere in crisi un servizio pubblico fondamentale, la scuola. A 3 giorni dalle accensioni dei termosifoni e dopo un anno di richieste, solleciti, incontri e promesse di impegno da parte del Campidoglio e degli assessori competenti non abbiamo ricevuto né un report delle pre-accensioni per avere il quadro aggiornato e completo sullo stato dei riscaldamenti nei plessi scolastici municipali, né il cronoprogramma degli interventi e dei lavori straordinari neppure per molte delle situazioni di eccezionale gravità da noi segnalate per tempo".

Rischio scuole al freddo, il municipio: "Non ci sono garanzie che funzioneranno correttamente"

Insomma, non è detto che tutte le scuole di Roma riescano a tenere al caldo i propri alunni. Ma, nonostante le sollecitazioni del municipio, la sindaca Raggi e gli assessori competenti al Campidoglio non hanno ancora risposto. "La situazione è inverosimile – spiega Claudia Pratelli – Da un anno denunciamo i problemi nei nostri istituti e chiediamo interventi strutturali per impedire che a ogni inverno i nostri ragazzi si trovino al freddo. Ma, nonostante le dichiarazioni di impegno sul tema da parte delle nuove assessore, mancano risposte fattive. Addirittura un istituto del nostro territorio, che ha tutto il nostro sostegno, è stato costretto a fare un esposto alla Procura della Repubblica per un mancato intervento del Simu. Il risultato di una simile inerzia è che, in questo istituto, alcune classi sono inagibili e che il municipio è costretto a interventi di contenimento non risolutivi in una logica di scarsa efficacia e zero economia. Il 15 novembre i riscaldamenti nei plessi scolastici dovranno essere accesi ma noi, nonostante l’impegno, non abbiamo garanzie che funzioneranno correttamente. Anche l’ovvio e il minimo sono diventati una chimera. A farne le spese sono i bambini, i lavoratori e le famiglie. Lo diciamo da un anno e ancora di più, oggi, lo ribadiamo: Occorre agire, subito e con efficacia e programmare interventi strutturali".

Situazione critica da mesi, ma dal Campidoglio nessuna risposta

La situazione era stata già da denunciata qualche mese fa, subito dopo la fine dell'estate. Come raccontato da Pratelli a Fanpage.it, la ditta che avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione strutturale degli impianti di riscaldamento non sarebbe intervenuta a causa di "problemi con il Comune di Roma legati all'affidamento dell'appalto". E le scuole del Comune di Roma potrebbero avere problemi a causa di sistemi vecchi, obsoleti e in alcuni casi guasti. La prova definitiva avverrà tra tre giorni, quando le scuole dovranno accendere i riscaldamenti: a quel punto sarà chiaro se questi impianti saranno funzionanti oppure no.

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