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Roma, riscaldamenti rotti in molte scuole: “Rischiamo inverno al gelo”

L’estate sta finendo per lasciare spazio all’autunno, e se per ora i bambini e gli adolescenti girano ancora con le maniche corte tra poco dovranno mettere felpe e maglioni. C’è però il rischio che soffrano il freddo nelle scuole, dato che a quanto pare i lavori di manutenzione strutturali sugli impianti di riscaldamento non sono stati eseguiti.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Oggi si è riunita in Campidoglio la commissione scuola e il quadro che è stato dipinto dai delegati che hanno partecipato alla riunione non sembrerebbe molto roseo in vista dell'inverno. Se è vero che i ragazzini impazziscono per il cartone Disney Frozen, non è però detto che vogliano vivere quel clima all'interno delle proprie aule scolastiche. E invece è proprio questo il quadro che potrebbe andare a delinearsi visto che, secondo quanto riportato dall'assessora alla scuola del III Municipio Claudia Pratelli, la ditta che avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione strutturale degli impianti di riscaldamento non sarebbe intervenuta a causa di ‘problemi con il Comune di Roma legati all'affidamento dell'appalto'. "La situazione è paradossale, è dallo scorso anno che denunciamo questo problema – ha spiegato Pratelli a Fanpage.it – Non è possibile che i problemi di quest'inverno siano addirittura peggiori di quello del 2018".

Scuole a rischio chiusura per impianti di riscaldamento rotti

Insomma, le scuole del Comune di Roma potrebbero avere ancora problemi con il riscaldamento a causa di impianti vecchi, obsoleti e in alcuni casi guasti. "Lo scorso inverno abbiamo avuto scuole in cui gli impianti non funzionavano a causa di perdite o guasti – continua Pratelli – Addirittura questi venivano riparati, poi l'impianto si rompeva subito dopo da un'altra parte perché vecchio e con le tubature ormai in avanzato stato di deterioramento. In alcune scuole ci sono addirittura macchinari che vanno a gasolio e che vanno sostituiti. Nel caso specifico di una scuola materna che si trova nel III Municipio, lo scorso anno i genitori ogni lunedì portavano i figli a casa: gli impianti di riscaldamento venivano spenti il venerdì e ci mettevano un giorno intero per riattivarsi e funzionare nuovamente. Se in alcune scuole la temperatura quest'inverno dovesse scendere oltre i 20 gradi, la situazione sarebbe molto critica e c'è il rischio concreto che alcuni istituti debbano rimanere chiusi".

Le sei lettere senza risposta e la telefonata del Comune di Roma

La situazione non sembra essere nuova a chi si occupa di scuola. "Abbiamo scritto sei lettere all'assessora dei Lavori Pubblici Margherita Gatta, non abbiamo mai ricevuto risposta. All'inizio del 2018 abbiamo incontrato il Simu che ci ha chiesto una mappatura e il monitoraggio delle situazione critiche. Lo abbiamo fatto pure se non era di nostra competenza, ma anche in questo caso non abbiamo ricevuto risposta. A maggio ho scritto una lettera alla sindaca e al capo gabinetto, non ho ricevuto nessuna comunicazione scritta ma solo una telefonata ufficiosa a luglio in cui la segreteria di gabinetto mi informa che il Simu era stato messo al corrente del problema. Il 23 agosto, inoltre, l'ex assessora Gatta scrive una lettera alla presidente della Commissione scuola Teresa Zotta in cui annuncia che sono state fatte tutte le azioni necessarie per garantire il regolare svolgimento dell'anno scolastico. Oggi invece si apprende che non è così. Chiediamo l'intervento immediato della sindaca e chi di dovere per sanare la situazione".

Caudo: "No a stato di abbandono delle scuole"

Anche Giovanni Caudo, il presidente del III Municipio, è intervenuto sulla situazione. "La scuola riveste un ruolo cruciale nella formazione di bambini e ragazzi.  Molto di ciò che domani saranno dipende da ciò che vivranno, vedranno e impareranno in questo luogo. Il modo in cui trattiamo queste strutture e lo stato di abbandono in cui spesso si lascia che restino, invia un messaggio inequivocabile che questo paese e soprattutto questa città non può permettersi di lanciare".

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