Roma Pride 2017, attese 20.000 persone in piazza: strade chiuse e bus deviati
Torna il Gay Pride, il corteo dell'orgoglio LGBTQ che sfilerà domani – sabato 10 giugno – per le strade della capitale. Per l'edizione 2017 del Roma Pride sono attese circa 20.000 persone, che sfileranno dalle 14 alle 21 da piazza della Repubblica fino a piazza Madonna di Loreto, lungo via Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo, via dei Fori Imperiali. Strade chiuse e traffico deviato al passaggio del serpentone colorato che sarà animato da numerosi camion musicali.
Roma Pride 2017: i bus deviati
Sul fronte del trasporto pubblico, saranno deviate o limitate 31 linee dell'Atac, mentre resteranno aperte tutte le stazioni della metropolitana lungo il percorso. Si tratta delle linee: C2, C3, H, 3, 5, 14, 16, 38, 40, 50, 51, 60, 64, 66, 70, 71, 75, 82, 85, 87, 90, 92, 105, 170, 223, 310, 360, 590, 649, 714 e 910).
Roma Pride 2017: "Corpi senza confini"
L'evento è organizzato da numerose associazioni e gruppi LGBTQ e vede il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale. "Corpi senza confini", il titolo della parata di quest'anno. "Scopriamoci” è l’invito che facciamo a tutte le persone che riconoscono nel Roma Pride una grande manifestazione di liberazione e di lotta: scopritevi, come individui che portano in piazza orgoglio e desideri, e scopriamoci come comunità multiforme, capaci di superare i nostri stessi confini e di aprirci alle altre lotte a noi vicine. – si legge nel manifesto politico degli organizzatori – Come ogni anno dal 1994, attraverseremo le strade di Roma mettendoci allo scoperto per quello che siamo. In un periodo in cui le ombre della sessuofobia e del moralismo tornano ad allungarsi, la parata dell’orgoglio LGBTQI sarà l’occasione per offrire la migliore immagine che abbiamo di noi: i nostri corpi. Nella loro molteplicità e diversità, i nostri corpi superano i confini imposti dal binarismo di genere, da modelli e ruoli stereotipati di femminilità e di mascolinità, dalle identità nazionali, dal perbenismo, dalle norme e dalle classi sociali"