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Roma per i pendolari è un vero inferno. La Capitale maglia nera nel rapporto Legambiente

La peggiore linea per i pendolari di tutta l’Italia è la Roma Termini-Ciampino-Castelli Romani. A dirlo il rapporto “Pendolaria 2014” di Legambiente che racconta il calvario dei pendolari italiani. Ma intanto continuano i tagli alle linee a agli stanziamenti per il trasporto ferroviario regionale.
A cura di Valerio Renzi
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Legambiente ha presentato oggi la Campagna Pendolaria 2014, raccontando in un rapporto le peggiori dieci linee ferroviarie utilizzate ogni giorno da nord a sud da migliaia di cittadini per raggiungere la scuola, l'università e il lavoro. Dal rapporto dell'associazione ambientalista emerge un quadro fosco: treni affollati e lenti, ritardi e corse soppresse, scarsa manutenzione e guasti. La maglia nera va alla Capitale con la linea la Roma Termini – Ciampino – Castelli Romani, un vero e proprio calvario per migliaia di persone ogni giorno. A seguire la Circumflegrea, la Bergamo-Milano, la Siracusa-Ragusa-Gela, la Portogruare-Venezia. Ed ancora la Catanzaro-Lido-Lamezia Terme, la Salerno-Potenza e la Campobasso-Isernia-Roma.

La Roma Termini-Ciampino-Castelli Romani è composta da 3 linee che collegano la stazione Termini con Ciampino, per raggiungere poi Frascati, Velletri ed Albano Laziale. Il problema in comune alle tre linee è quello di una infrastruttura vecchia, per non parlare del fatto  che a Ciampino diventa ad unico binario per tutte e tre le direttrici. "La linea potrebbe rappresentare un'opportunità reale di mobilità per una delle aree più abitate del Lazio – recita il rapporto – con un bacino potenziale di utenti del ferro di 450.000 abitanti. Ma la crisi della mobilità pendolare nell'area romana e' diffusa su altre linee, dalla Roma-Nettuno, alla Termini-Giardinetti, alla Roma Nord-Viterbo frequentata da oltre 75.000 viaggiatori al giorno".

La fotografia di Legambiente: sempre meno investimenti e taglio delle linee

Il rapporto di Legambiente è stato costruito grazie anche alle segnalazioni e le testimonianze dei viaggiatori stanchi e stremati da viaggi infiniti in condizioni di disagio estremo. "Una situazione quella del trasporto ferroviario regionale che – secondo Legambiente – rispecchia quanto poco hanno fatto in questi anni Regioni e Governi e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili. Dal 2010 a oggi complessivamente si possono stimare in Italia tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale. A rendere evidente la situazione sempre più complicata che vivono i pendolari sono i tagli realizzati nelle diverse parti del Paese, con la riduzione del numero di treni lungo le linee, a cui si e' accompagnato in quasi tutte le Regioni italiane un aumento delle tariffe".

"Altro che Sblocca Italia – ha dichiarato il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – per i pendolari il servizio, in larga parte delle Regioni, è andato peggiorando e continuera' a vedere tagli per la riduzione e l'incertezza delle risorse. Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare o gli studenti per raggiungere scuole e universita', la situazione diventa sempre piu' difficile a causa di treni troppo spesso vecchi, lenti e in ritardo. Autentici drammi giornalieri si vivono sulle linee della Campania, del Veneto, del Piemonte o del Lazio. Di fronte a questa vera e propria emergenza nazionale, occorre un cambio di rotta della politica."

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