Roma, migranti e centri d’accoglienza: se il M5s fa quello che dice la destra
Il Movimento 5 stelle si sa, definisce se stesso come "né di destra né di sinistra". Una locuzione che starebbe a indicare che il MoVimento valuta proposte e politiche in maniera non ideologica, ma guardando il concreto della loro attuazione e risultati nell'interesse dei cittadini. A Roma, in questi primi mesi di governo pentastellato, sembra che sul tema dell'immigrazione e dell'emergenza accoglienza il M5s sposi sempre di più le proposte della destra, più o meno estrema.
A dirlo sono atti concreti e prese di posizione nei municipi e in Campidoglio. Lo scorso 3 novembre un ordine del giorno firmato dai consiglieri di Fratelli d'Italia e di Conservatori e Riformisti è arrivato in aula Giulio Cesare. Nel testo si chiede alla giunta municipale di accertare le condizioni di legalità "del centro profughi di Casale San Nicola" e a trovare una soluzione alternativa per la sua sistemazione. Proprio a Casale San Nicola nell'estate del 2015 violenti scontri tra elementi dell'estrema destra e la polizia aveva accompagnato l'arrivo di un gruppo di giovani rifugiati. L'impegno viene assunto dalla maggioranza che vota la proposta della destra, così come era già accaduto in XIV municipio.
Spostandoci in IV Municipio con una deliberazione di giunta datata 7 ottobre, la maggioranza pentastellata guidata da Roberta Della Casa, ha chiesto al comune di chiudere, a partire dal 1 gennaio 2017, il presidio umanitario gestito dalla Croce Rossa in via del Frantoio, per farne un centro antiviolenza e un polo di aggregazione per il quartiere. Nei mesi scorsi a cavalcare la presenza dei migranti nel quartiere è stata soprattutto l'ultradestra, con Casapound in prima fila, tra blitz e manifestazioni. E proprio le richieste dei cittadini rappresentati da esponenti locali del movimento di destra il M5s ha deciso di accogliere.
In XII Municipio, dopo il crescente malcontento per la tendopoli della Croce Rossa allestita in via Ramazzini, le manifestazioni e le interpellanze della destra, la presidente Silvia Crescimanno ha incontrato la Prefettura per chiedere la chiusura dell'hub. "Questa Amministrazione – si legge in una nota ufficiale – ha richiesto il ritiro della concessione e la chiusura dell’HUB. La richiesta non è stata accolta in ragione delle necessità connesse al fenomeno dell’immigrazione. Si è tuttavia stabilito di ridurre progressivamente il numero di ospiti insediando al loro posto gruppi familiari stabili".
Sullo sfondo di questi episodi gli sgomberi infiniti dei migranti accolti e sostenuti dai volontari di Baobab Experience: nonostante il consiglio comunale straordinario sul tema che aveva promesso risposte in tempi celeri, della promessa struttura di accoglienza "leggera" per i nuovi arrivi e le persone in transito ancora non c'è traccia. Una mancanza di indicazioni politiche chiare, ma soprattutto di scelte decise di fronte a un tema controverso che esige risposte difficili e a volte impopolari, che sembra portare il Movimento 5 stelle a cedere di fronte alle pressioni della destra in Campidoglio e nei municipi. Se nessuno vuole i centri d'accoglienza questi dove andranno?