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Roma, manifesti choc contro l’aborto. Donne in rivolta: “Grave offesa”

L’associazione Prolife ha tappezzato la Capitale di manifesti antiabortisti nei quali si vede un feto minacciato da un paio di forbici e la scritta “Dal 1978 più 6 milioni uccisi dall’aborto”. Dura la reazione delle donne in politica della Capitale.
A cura di Valerio Papadia
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Stanno creando grande scalpore i manifesti affissi, un po' in tutta Roma, dall'associazione Prolife, dichiaratamente contro l'aborto. Sui manifesti compare un feto minacciato da un paio di forbici e le scritte "Un bambino ucciso ogni 5 minuti" e "Dal 1978 più di sei milioni uccisi dall'aborto. Ricordiamo anche questi morti". L'episodio ha sollevato la dura reazione delle donne della politica capitolina. Michela Di Biase, consigliere comunale a Roma, sulla propria pagina Facebook, posta una foto del manifesto e scrive: "Guardo con sconcerto i manifesti affissi a Roma da ‘Prolife'. Si tratta di una vergognosa offesa a tutte le donne e ai diritti conquistati dopo anni di battaglie civili. Una provocazione che calpesta la sensibilità delle romane e dei romani. Chiedo alla Sindaca Raggi di rimuovere rapidamente questo inaccettabile attacco ai diritti e al corpo delle donne. La legge 194, quella che dal '78 ha reso legale l`interruzione volontaria della gravidanza, ha garantito alle donne la possibilità di effettuare l`aborto in condizioni sicure dal punto di vista sanitario, abbattendo in maniera quasi assoluta l`incidenza della mortalità legata alle complicanze dell`intervento, le infertilità secondarie e le altre penose conseguenze fisiche derivanti dalle condizioni spesso spaventose in cui venivano praticati gli aborti clandestini. Il Sindaco può oscurarli, le chiedo di farlo".

Il Pd chiede alla Raggi di oscurare i manifesti

Insorgono anche le donne del Partito Democratico. "Sono offensivi verso le donne e che ci riportano indietro nella conquista dei diritti civili. Chiediamo alla sindaca Raggi di oscurare immediatamente questi manifesti- si legge in una nota – Solo pochi giorni fa rivendicava come una conquista il fatto che, grazie al regolamento sugli impianti pubblicitari votato a luglio 2014, a Roma sono vietati messaggi sessisti e che ledono la dignità delle persone. Il PD ha votato quel regolamento e ribadisce la necessità che Roma continui ad essere in primo piano nella difesa dei diritti delle donne. Tanto più nel mese in cui ricorre la giornata contro la violenza sulle donne, violenza sia fisica che morale e nei messaggi. Le donne del PD si aspettano che l'amministrazione comunale si attivi per oscurare e condannare questi manifesti".

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