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Roma, lanciò bidone dell’immondizia a carabiniere: ultras della Lazio ai domiciliari, 8 identificati

Un ultras della Lazio è stato arrestato questa mattina dai carabinieri perché accusato di aver ferito un militare a Trastevere. I fatti risalgono al 13 dicembre 2018: in occasione della partita tra Lazio ed Eintracht Francoforte, insieme a un gruppo di persone avrebbe seguito dei tifosi tedeschi per picchiarli e rapinarli. Poi, per scappare, avrebbe tirato un bidone dell’immondizia a un carabiniere.
A cura di Natascia Grbic
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Un ultras della Lazio arrestato per aver tirato un bidone dell'immondizia a un carabiniere e otto perquisizioni a casa di appartenenti al gruppo degli Irriducibili. Questo il bilancio dell'operazione avvenuta questa mattina a Grottaferrata, Sant'Oreste, Anzio e Lariano e che vede protagonisti tutti giovani già conosciuti alle forze dell'ordine. Un ragazzo di 25 anni è finito agli arresti domiciliari perché accusato di aver ferito un militare, mentre gli altri otto sono stati identificati. I fatti di cui sono ritenuti responsabili risalgono al 13 dicembre 2018, in occasione della partita tra Lazio ed Eintracht Francoforte. Dopo il match ci furono durissimi scontri, con sanpietrini e oggetti contundenti lanciati alle forze dell'ordine. Secondo l'accusa, il gruppo di Irriducibili avrebbe seguito un gruppo di tifosi tedeschi a Trastevere per aggredirli: uno in particolare, è stato anche rapinato. I tifosi laziali erano però seguiti a distanza da una pattuglia di carabinieri della Stazione di Roma Trastevere, che li avevano notati e si erano insospettiti. E così, in attesa di rinforzi, li hanno cominciati a pedinare.

Arrestato ultras della Lazio, 8 Irriducibili identificati

Quando si sono accorti di essere seguiti e che presto i carabinieri li avrebbero fermati, il gruppo di ultras laziali ha iniziato a lanciare oggetti verso di loro, nel tentativo di allontanarli e guadagnarsi la fuga. In quel frangente erano riusciti a fuggire, ma le successive indagini hanno permesso di individuarli e procedere con le misure cautelari. La posizione più grave è quella del ragazzo che avrebbe lanciato il bidone, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e uso di strumenti atti a rendere difficoltoso il riconoscimento. Il carabiniere, ferito alla testa, è dovuto ricorrere alle cure dei medici e ha ricevuto venti giorni di prognosi. Gli altri otto invece sono stati identificati per violazione del divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive: sono accusati di aver violato le disposizioni sul DASPO.

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