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Roma, la protesta contro i cambiamenti climatici parte dalla Sapienza: “Il mondo è in fiamme”

Blitz davanti alla statua della Minerva contro un convegno sponsorizzato da Eni, poi l’assemblea per organizzare il terzo sciopero globale per il clima che si terrà il prossimo 27 settembre in tutto il mondo. La mobilitazione degli studenti contro i cambiamenti climatici riparte dall’Università la Sapienza.
A cura di Redazione Roma
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Parte dall'Università La Sapienza l'autunno degli studenti contro i cambiamenti climatici. Un assaggio della protesta e degli scioperi in programma si è avuto poco fa di fronte alla statua della Minerva, dove gli studenti hanno denunciato la sponsorizzazione di un convegno da parte di Eni. La multinazionale dell'energia italiana è accusata di mettere in atto, con spot e finanziamenti, una campagna di "green washing" quando è tra le prime cento aziende al mondo responsabili del maggior inquinamento. Gli studenti chiedono all'ateneo di essere coerente: "Se da un lato la nostra università sponsorizza la distribuzione delle borracce e dei corsi “ambientalisti” per 6 cfu, dall’altro, proprio in questi giorni (10-13 settembre), ospita un congresso su una precisa branca della geologia, la sedimentology. Oltre all’attenzione per lo studio dei terreni e dei loro sedimenti vi è quella per la ricerca e l’estrazione dei combustibili fossili, non a caso la tre giorni è sponsorizzata da Eni".

Cartelli, striscioni e un mondo di carta pesta dato simbolicamente alle fiamme, ricordando gli incendi di origine dolosa che stanno ancora devastando l'Amazzonia, e quelli che hanno ridotto in cenere centinaia di chilometri quadrati di foreste della Siberia questa estate.Il blitz ha anticipato il primo appuntamento di discussione e organizzazione da parte degli studenti del terzo sciopero globale per il clima che si terrà il prossimo 27 settembre.

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