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Roma, la procura è con Cantone: “Gli appalti illegali affossano la città”. E Sabella va da Renzi

Dopo l’ultima relazione di Raffaele Cantone sul malaffare nella Capitale, sull’argomento arrivano anche le dichiarazioni del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone: “La mala amministrazione è sotto gli occhi di tutti”, ha detto, usando l’esempio delle buche per evidenziare come l’illegalità si ripercuota sui romani. Intanto l’ex assessore Sabella sarebbe pronto a unirsi allo staff di Renzi.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo l'indagine del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone sul malaffare nella Capitale, arrivano le affermazioni del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone a confermare come l'illegalità e la cattiva amministrazione della città, ritenute quasi la norma nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, abbiano contribuito ad affossare Roma. Pignatone, che ha portato alla luce l'inchiesta di Mafia Capitale, senza la quale probabilmente tutte le storie di malaffare che stanno emergendo in questi mesi non sarebbero mai state scoperte, ha affermato che la "mala amministrazione è sotto gli occhi di tutti" utilizzando poi un argomento molto caro ai romani, quello delle buche stradali, per far vedere come la cattiva amministrazione si possa riflettere nella vita quotidiana dei cittadini.

L'esempio delle buche stradali

Le buche nascono perché le imprese che partecipano alle gare d'appalto pagano bustarelle a funzionari del Comune corrotti, ha spiegato Pignatone. Per rientrare da questo "investimento" devono effettuare male i lavori: "Lavoro che va rifatto, e questo porta a ulteriori guadagni", ha affermato Pignatone, spiegando che le buche poi possono portare i cittadini a cadervi con i propri scooter e, in taluni casi, a rimanervi uccisi: "I morti per incidenti a Roma sono il doppio di quelli per omicidio", ha ricordato il procuratore.

Pignatone ha da poco preso in esame la relazione di 15 pagine che contiene i 18 rilievi di Cantone all'amministrazione Capitolina. La relazione del presidente dell'Anac evidenzia in particolare il "il ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive". La cattiva amministrazione riguarda le giunte Alemanno e Marino, anche se quest'ultimo ha provato a smarcarsi ricordando il lavoro iniziato con il suo assessore alla Legalità Alfonso Sabella: un lavoro, quello di Sabella, che secondo Cantone stava effettivamente andando nella direzione giusta.

Indiscrezione: Alfonso Sabella nello staff di Renzi

Intanto il quotidiano La Repubblica ha riportato l'indiscrezione secondo cui proprio l'ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella potrebbe entrare nello staff del premier Matteo Renzi. Sabella, ex magistrato a Palermo e appena nominato giudice a Napoli, potrebbe diventare consigliere giuridico di Renzi proprio sul tema del malaffare: si attende a riguarda che si sblocchi l'iter burocratico, che comprende anche l'autorizzazione alla nomina da parte del Consiglio superiore della magistratura.

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