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Roma, Jonathan Trupia maestro pedofilo all’asilo Montessori: emergono altri 18 casi di abusi

Jonathan Trupia, maestro d’Inglese all’asilo Montessori di Roma, è stato condannato lo scorso novembre a 8 anni per violenza sessuale aggravata e continuata per aver abusato di 26 bambine tra i 3 e i 5 anni. Sul caso, la Procura ha ricevuto 18 nuove denunce da parte di genitori di piccole alunne.
A cura di Alessia Rabbai
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Diciotto nuove denunce da parte di genitori sono arrivate alla Procura di Roma nei confronti di Jonathan Trupia, maestro d'Inglese all'asilo dell'Opera Nazionale Montessori. L'insegnante originario della Tanzania, è stato condannato lo scorso novembre a scontare una pena di 8 anni di carcere con rito abbreviato per violenza sessuale continuata e aggravata su 26 bambine, di età compresa tra i 2 e i 5 anni. Trupia ha ricevuto lo sconto di un terzo della pena, anche se ritenuto colpevole di tutti gli episodi contestati. Ma la situazione potrebbe cambiare. A distanza di poco sono emersi casi analoghi, che potrebbero sommarsi a quelli già emersi: un quadro sul quale stanno lavorando gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Francesca Passaniti e dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, per far luce su quanto accaduto e sulle reali responsabilità a carico del maestro.

Maestro pedofilo: gli abusi sulle bambine

Jonathan Trupia, 25 anni, era un maestro e insegnava inglese nell'istituto di via del Mandrione, assunto nell'ottobre del 2017 e licenziato a marzo 2018 dopo l'arresto. L'insegnante ha segnato per sempre ben 26 famiglie, prendendo di mira piccole alunne che frequentavano l'asilo. Le indagini dei carabinieri, autorizzati dalla Procura sul suo conto, sono partite dalla segnalazione di alcuni genitori che hanno notato comportamenti insoliti e un'indole introversa nei loro figli e si sono insospettiti. Dalle immagini riprese dalle telecamere nascoste installate nell'aula sono emersi gli abusi. Il maestro, durante la lezione d'inglese, cercando un contatto fisico con le bambine, escogitava dei giochi di ruolo, tra bacini sulla bocca e mani nelle tasche dei pantaloni, intimandogli di non dire nulla ai genitori. Subito sono scattate le manette: l'uomo ha poi confessato l'accaduto.

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