Roma, Imen Chatbouri è stata uccisa: un video inchioda il killer
Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. È questa l'ipotesi di reato seguita dagli inquirenti in relazione alla morte di Imen Chatbouri, detta Miscia, la 37enne ex campionessa di atletica tunisina trovata senza vita lo scorso 2 maggio sulla banchina del Tevere dopo una caduta dal parapetto di Ponte Sisto. Non è stata una caduta accidentale: ne erano convinti gli amici della 37enne e lo sono adesso gli inquirenti. Secondo quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", infatti, grazie a diversi spezzoni di video ripresi dalle telecamere di sorveglianza gli investigatori della squadra mobile che indagano sul caso sarebbero riusciti a ricostruire l'omicidio.
Nelle immagini (che non sono ancora state diffuse) si vede prima Imen uscire da un bar in piazza Venezia in compagnia di un uomo. Poi la ragazza si allontana da solo in direzione Trastevere. Giunta all'altezza di Ponte Sisto la 37enne si ferma sul parapetto, forse per riposarsi: e a quel punto l'uomo con cui era uscita dal bar e che nel frattempo l'aveva seguita a distanza le si avvicina alle spalle e l'afferra dalle caviglie, facendola precipitare sulla banchina sottostante. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pubblico ministero Antonio Verdi sono adesso naturalmente volte a identificare chi sia il killer, nonché a ricostruire il movente alla base del gesto: se passionale oppure a scopo di rapina, dal momento che vicino al cadavere non sono stati trovati gli effetti personali della vittima.
Si attendono i risultati dell'autopsia
Di certo Imen non è caduta accidentalmente, né si è suicidata: chi la conosce lo aveva già escluso, anche perché la 37enne, nonostante negli ultimi tempi vivesse alla giornata dopo la fine di un matrimonio e l'abbandono dell'attività sportiva agonistica, era stata descritta come una donna forte. Sia fisicamente, dal momento che in Tunisia era stata campionessa di Eptatlon, una specialità dell'atletica leggera, sia mentalmente: aveva combattuto e vinto la battaglia contro due tumori. Per aiutare gli inquirenti nelle indagini si attendono i risultati dell’autopsia effettuata sabato: si dovrà capire in particolar modo se Imen fosse sotto l'effetto di droghe, magari costretta ad assumerle proprio dal suo assassino. Gli investigatori stanno intanto passando al setaccio i contatti della 37enne, cercando qualcuno la cui fisionomia corrisponda a quella dell'uomo nel video.