Roma, il triste primato degli incidenti stradali mortali
Roma è maglia nera per gli incidenti stradali e anche per il triste primato dei sinistri mortali. Nel 2013 gli incidenti sono stati 32mila, le vittime della strada 123 tra pedoni, automobilisti e centauri che hanno lasciato la vita sull'asfalto. Vuol dire 0,59 vittime in incidenti stradali ogni diecimila abitanti, mentre nella capitale francese sono 0,18, a Londra 0,17 e a Berlino 0,12. Via Tiburtina, via Cassia, via Colombo. Ecco le tre strade più pericolose della Capitale. Quelle con più incidenti mortali, le vie-killer, sporcate dal sangue di automobilisti, centauri e pedoni. Poi ci sono la Pontina, via Appia, via Ostiense, viale Palmiro Togliatti, la Casilina e la Prenestina. Oltre che naturalmente a via Nomentana, dove stanotte hanno lasciato la vita Stefano De Amicis e il figlio di otto anni, di ritorno dall'Olimpico dopo aver visto la partita di Champions Leaugue Roma-Bayern Monaco. Strade ad alto scorrimento o, come nel caso della Nomentana, strade consolari a due corsie e due direzioni, dove non c'è scampo di fronte all'imprudenza di qualche automobilista, o a chi perde il controllo magari per l'uso di alcool o sostanze stupefacenti.
Lo sanno bene i cittadini romani che la Nomentana hanno imparato a conoscerla soprattutto per l'incrocio con viale Regina Margherita. Qui hanno perso la vita troppe persone e a nulla è servito, per un lungo periodo, lo stazionamento di una macchina fissa notte e giorno della polizia municipale. La notte tra il 22 e il 23 maggio del 2008 Alessio e Flaminia viaggiano a bordo di uno scooter Kymco People 125, in viale Regina Margherita, è a mezzanotte quando una Mercedes 220 li travolge mentre attraversano via Nomentana. Due mesi dopo, Rocco Trivigno perde la vita nello stesso punto, travolto da un furgone rubato guidato con alla guida un cittadino moldavo. Da lì uno stillicio di gravi incidenti, nonostante le telecamere e i controlli.