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Roma, giro di droga ed estorsioni da 90mila euro al mese: 24 narcotrafficanti arrestati

Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato ventiquattro persone accusate di far parte di un gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, nelle casse della banda entravano ogni mese almeno 90mila euro.
A cura di Natascia Grbic
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Guadagnavano 90mila euro al mese, potevano contare su un ricambio costante della ‘manodopera' in caso di arresto, e non si facevano problemi a picchiare e minacciare per estorcere denaro. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato 24 persone ritenute parte di un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti radicata soprattutto nei comuni dell'hinterland nord-est di Roma. Il gruppo era sparso in diverse zone d'Italia, alcuni arresti sono stati effettuati anche in Emilia Romagna, Toscana e Liguria. È stata la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma a chiedere che queste persone venissero portate in carcere, dato che le indagini condotte dai carabinieri avevano fatto emergere gravi indizi a loro carico.

Monterotondo, 24 arresti: così operava il gruppo criminale

Il gruppo poteva contare su un guadagno al mese molto elevato: nelle casse dei narcotrafficanti entravano circa 90mila euro ogni trenta giorni. Queste cifre danno bene l'idea di quanto fosse strutturata e fiorente l'attività di spaccio nei comuni limitrofi a Roma, dove il gruppo aveva preso possesso in modo esclusivo delle principali piazze di spaccio. Se un pusher veniva arrestato poi, per loro non era un problema: c'era subito un'altra persona pronta a rimpiazzarlo, sulla base di un modello ormai consolidato a Roma che viene replicato anche a Tor Bella Monaca e San Basilio, dove il ricambio delle ‘pedine' è costante proprio per i numerosi arresti in flagranza fatto dalle forze dell'ordine. Il gruppo però, non si limitava solo a spacciare: se i clienti non pagavano, erano guai. Numerosi sono gli episodi di estorsione ricostruiti, dove spesso i debitori erano picchiati e minacciati anche con le armi: la paura era così tanta che, poco dopo, pagavano tutti, anche con gli interessi.

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