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Roma, funerali di Stefano Delle Chiaie: neofascisti attesi da tutta Italia e non solo al Verano

Oggi la camera ardente al Cto, domani la cerimonia funebre alla Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura. Successivamente il “presente” con annessi saluti romani al Tempietto Egizio del Verano per l’ultimo saluto a una delle figure più drammatiche della storia del neofascismo italiano, che fino all’ultimo ha continuato a dispensare consigli ai “camerati”.
A cura di Valerio Renzi
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È morto ieri Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, punto di riferimento del neofascismo eversivo degli anni '60 e '70. Delle Chiaie si è spento all'età di 82 anni dopo una lunghissima "carriera". Domani si terranno i funerali a Roma e sono attesi i reduci di quella stagione da tutta Italia e anche da altri paesi d'Europa. La "comunità di Avanguardia Nazionale" ha reso noto che le esequie si terranno domani – giovedì 12 settembre – alle 15.30 nella Basilica di San Lorenzo Fuori le mura, poi la salma sarà trasferita per un ultimo saluto alla Sala del Tempietto Egizio all'interno del cimitero del Verano. Oggi invece la camera ardente sarà al Cto.  E qui che probabilmente si terrà il "presente" con annessi saluti romani dei neofascisti venuti a dare l'ultimo saluto a Delle Chiaie. In un articolo l'agenzia AdnKronos ha raccolto il cordoglio di diverse figure di primo piano del neofascismo italiano di primo piano, reduci di Avanguardia Nazionale e di altri gruppi a destra dell'Msi, che hanno annunciato la loro presenza.

Stefano Delle Chiaie e la guerra (sporca) al comunismo

Latitante per 17 anni, inquisito per la strage di Piazza Fontana e per quella di Bologna, dall'Italia passerà alla Spagna della dittatura di Francisco Franco e da qui al Sud America. In Cile, Bolivia e Argentina Delle Chiaie con altri latitanti neofascisti italiani sarà al servizio dei piani delle dittature anticomuniste a cominciare da quella di Augusto Pinochet che gli garantì protezione. Rientrato in Italia dopo essersi lasciato catturare in Venezuela nel 1987, affronterà diversi processi: nonostante la responsabilità della destra eversiva sarà riconosciuta anche in tribunale per le stagioni delle stragi, le responsabilità personali dimostrate di Delle Chiaie si ridussero a fatti di secondo piano. Dagli anni '60 agli anni '80 Stefano Delle Chiaie, chiamato il "comandante" dai suoi camerati, è stato al servizio della guerra sporca all'avanzata delle forze socialiste e comuniste in Italia e non solo. Una guerra che coinvolgerà non solo Avanguardia Nazionale ma altri gruppi neofascisti in tutta Europa e segnata da rapporti diretti con i servizi segreti degli Stati Uniti e di diversi paesi italiani, a cominciare da Portogallo e Spagna, paesi governati da dittature di destra e autoritarie che offrirono loro una base logistica e rifugio. Dopo aver tentato con scarso successo un ritorno in politica negli anni '90 nel piano dello tsunami che metteva fine alla Prima Repubblica, Delle Chiaie ha continuato fino all'ultimo a dispensare consigli ai "camerati" più giovani, a tenere incontri e conferenze.

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