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Roma, finanziamento da 425 milioni per metro: “Se progetto ritarda ancora, fondi al nord Italia”

425 milioni di euro. Questi i fondi stanziati dal ministero delle Infrastrutture per la metro di Roma. C’è però un problema: se entro la fine del 2020 non sarà presentato un progetto, questo maxi finanziamento andrà a un’altra città, probabilmente nel Nord Italia. E Roma perderebbe l’occasione di rinnovare i trasporti.
A cura di Natascia Grbic
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O si capisce come impiegare i 425 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture per la Metro A e la Metro B, oppure il denaro andrà in qualche altre città, forse anche del Nord Italia. Lo ha annunciato oggi Enrico Sciarra, direttore amministrativo dell'Agenzia Roma servizi per la Mobilità, durante la riunione della commissione capitolina Mobilità convocata dal presidente Enrico Stefano. Il termine ultimo per presentare gli ‘obblighi giuridicamente vincolanti' è il 31 dicembre 2020. E Roma non può rischiare di perderli dato che l'ultimo grosso finanziamento alla capitale è stato fatto tra il 2007 e il 2008. "Ho convocato questa riunione – ha poi spiegato Stefano – per fare il punto sulla situazione dei 425 milioni di euro stanziati un paio di anni fa dal Mit e poi formalizzati dalla convenzione con il Campidoglio alcuni mesi fa per l'ammodernamento delle linee A e B, l'acquisto di nuovi treni, la manutenzione e la sostituzione dell'armamento, divisi tra Atac e Roma Metropolitane come stazioni appaltanti".

Sul piatto ci sono "3 progetti di Atac, 3 di Roma Metropolitane e 1 del dipartimento capitolino. Quest'ultimo è in dirittura d'arrivo ed è per l'acquisto del materiale rotabile, una gara da 134 milioni in pubblicazione in questi giorni con l'arrivo dei primi treni previsto per l'inizio del 2023". Ma per Stefano Guadalupi, direttore Pianificazione di contratti di servizio della municipalizzata romana del Tpl, la situazione non è così rosea. "Siamo in attesa di ricevere la delibera di Giunta che disciplina il nostro ruolo stazione appaltante per i tre interventi in capo ad Atac. Tutta la nostra documentazione tecnica è pronta ma il cronoprogramma risente del ‘t con 0', cioè quando riceveremo il disciplinare di incarico per poter far partire le gare. Siamo già a ottobre e c'è questo vincolo rigido che è la scadenza del 2020, il provvedimento amministrativo è molto urgente perché a oggi non possiamo affermare con certezza il rispetto dei tempi".

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