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Roma, dramma al Casilino: ricoverati quattro neonati in crisi d’astinenza da cocaina

Dramma al Casilino, dove in questo momento sono ricoverati quattro neonati in crisi d’astinenza da cocaina. Si tratta di una tragedia che avrà conseguenze gravi per i piccoli, che potrebbero riportare danni neurologici e altri problemi che si manifesteranno più avanti. E appena venuti alla luce devono essere curati col metadone.
A cura di Natascia Grbic
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Al policlinico Casilino di Roma sono nati quattro bambini. Tutti e quattro si trovano nel reparto di terapia intensiva neonatale perché in crisi d'astinenza da cocaina. Si tratta di un evento drammatico che non è nuovo in Italia, dove sono registrati diversi casi durante l'anno. Questa volta però a Roma si è avuto un picco notevole, con quattro piccoli nati a poca distanza l'uno dall'altro in preda alle crisi d'astinenza. La vicenda è riportata dal quotidiano la Repubblica, che spiega come questi neonati debbano prendere sin da subito il metadone e seguire terapie specifiche durante i loro primi giorni di vita. Ma il loro calvario, purtroppo, non finisce qui: perché crescendo potrebbero manifestare dei problemi gravi che non si presentano immediatamente. Alcuni di loro potrebbero avere danni neurologici: questo vuol dire che non avranno mai una vita normale.

"Ci capiteranno una ventina di casi ogni anno di bambini positivi alle sostanze stupefacenti, con picchi di ricoveri come in questo momento". Lo spiega a la Repubblica Piermichele Paolillo, vicepresidente della Società italiana di neonatologia e primario al Casilino. "Di solito capita che qualcosa non ci quadri nella mamma o nel padre. Se abbiamo sospetti chiediamo un esame delle urine. Si trovano cocaina, metadone oppiacei. Così si avvia un percorso che può portare a una segnalazione al tribunale dei minori che fa partire l’iter per nominare un tutore". Capire che un neonato è dipendente dalla cocaina non è facile. Sono le ostetriche in genere che, se si rendono conto di un comportamento strano dei genitori, chiedono di fare controlli più approfonditi. Ma non sempre si riescono a intercettare tutti i casi. "Spesso quando parliamo con le coppie a rischio, ci danno giustificazioni. Dicono di aver preso un po' di coca qualche giorno prima a una festa, o magari di aver assunto eroina ‘ma fumandola, non iniettandola'. Questa è la situazione, e siamo consapevoli del fatto che certamente ci sfuggono dei casi".

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