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Roma, donna nasconde 13 anni di violenze del compagno: in casa le pareti erano coperte di sangue

Una donna ha nascosto per tredici anni di subire violenze da parte del compagno. L’uomo, che adesso si trova in carcere, la picchiava sistematicamente rompendole le ossa e mandandola all’ospedale. E lei, ogni volta, accampava scuse diverse per coprirlo. Quando è intervenuta la polizia, ha trovato sangue sulle pareti di casa.
A cura di Natascia Grbic
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13 anni di violenze. 13 anni di botte, minacce di sfregiare con l'acido, e pestaggi in piena regola. Questo è stata costretta a subire una donna per più di un decennio: l'autore delle violenze, come spesso accade in questi casi, era il compagno. Che adesso è stato arrestato dalla polizia grazie al Protocollo EVA, che definisce le modalità di sinergia tra i medici degli ospedali che sospettano violenze e abusi, e le forze dell'ordine. Tutto è cominciato quando la donna ha iniziato a recarsi molto spesso in ospedale, ogni volta ferita in modo grave. E le scuse accampate erano sempre più difficili da credere per i medici del pronto soccorso. Una volta ha detto di essere caduta accidentalmente in cucina, un altra da un ciclomotore. Un'altra ancora era stata morsa dal cane. Giustificazioni che, dopo alcuni anni, hanno insospettito i dottori. E, dopo l'ultimo referto medico poco credibile, sono intervenuti gli agenti del commissariato Colombo.

Roma, nasconde 13 anni di violenze: botte con le ante dell'armadio e sangue in casa

La donna questa volta aveva varie ecchimosi sul corpo, più l'ulna e la radio fratturati a causa delle percosse del compagno. Quando la polizia si è presentata a casa sua per verificare le sue condizioni e spingerla a sporgere denuncia, inizialmente ha opposto delle resistenze. Ha provato infatti a giustificare l'uomo dicendo che aveva avuto solo un incidente domestico. Questo nonostante la casa fosse distrutta e ci fosse del sangue persino sulle pareti. L'uomo, infatti, aveva distrutto l'armadio per poterla picchiare con le ante, spesso anche su fratture recenti. Ci sono volute alcune ore perché la donna ammettesse che era stato il compagno. E lì ha raccontato agli agenti i 13 anni di violenze subite, mostrando anche alcune foto che si era scattata dopo le percosse e che mostravano lo stato in cui veniva ogni volta ridotta. Dopo le botte, spesso la spaventava dicendole che prima o poi l'avrebbe sfregiata con l'acido. Una volta sentito tutto, gli agenti l'hanno convinta a sporgere denuncia: l'aguzzino, adesso, si trova in carcere.

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