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Omicidio Marco Vannini

Roma, domani il caso Vannini in Cassazione. L’Italia si mobilita: “Una passeggiata per la giustizia”

“Una passeggiata per la giustizia” è il titolo dell’evento Facebook creato per invitare i cittadini a partecipare ad una manifestazione di fronte alla Cassazione nell’attesa della decisione sul processo per la morte di Marco Vannini, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola il 17 maggio 2015, mentre si trovava a casa della fidanzata.
A cura di Simona Berterame
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La famiglia Vannini domani non sarà sola ad attendere la tanto sofferta decisione della Cassazione. L'appuntamento è alle ore 9 a piazza dei Tribunali, ovvero sul lato della Corte Suprema di Cassazione che si affaccia sul Lungotevere. Sono attesi qualche centinaio di manifestanti, la maggior parte provenienti da Roma, Cerveteri e Ladispoli, ma sono arrivate anche alcune adesioni dal resto dell'Italia. "Una passeggiata per la giustizia" è il titolo dell'evento Facebook creato per l'occasione. Ad organizzare il sit-in sono semplici cittadini che da oltre quattro anni seguono la vicenda giudiziaria sulla morte di Marco Vannini, il giovane ucciso il 17 maggio 2015 mentre si trovava a casa della fidanzata. "Il nostro sarà un supporto ad una famiglia travolta dal dolore – spiegano gli organizzatori sui social – non sarà incitamento all'odio. Non accetteremo perciò chi verrà solo per creare disagi e disordini, ma accetteremo chi ha sempre rispettato il modus operandi di Marina e Valerio e cioè il rispetto per chi deve emettere una sentenza". Una raccomandazione che si unisce alla richiesta fatta ieri da Alessandro Carlini, cugino di Marco, che sul gruppo Facebook dedicato al ragazzo scrive: "Qualsiasi sia l’esito della sentenza della Corte Suprema di Cassazione, nessuno vi impedirà di esprimere la vostra opinione, però vi chiediamo di usare un linguaggio appropriato e non offensivo".

La decisione della Cassazione

Domani la Cassazione dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati da Procura e difesa contro la decisione di condannare Antonio Ciontoli a 5 anni per omicidio colposo e a 3 anni la moglie Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina. Perciò la richiesta è l'annullamento della sentenza e una riformulazione del reato in omicidio volontario. Dall’altra parte la difesa dei Ciontoli ha presentato ricorso per l'intera famiglia per ridurre la pena: per Antonio Ciontoli si chiede uno sconto di pena attraverso l'esclusione dell'aggravante della colpa cosciente, mentre per la moglie e i due figli la richiesta è l’assoluzione.

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