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Roma, cucciolo di gabbiano impaurito e stremato in mezzo alla strada: salvato dalla Polizia Locale

Era stremato, impaurito e fermo in mezzo a corso Vittorio Emanuele, in piazza del Gesù a Roma. Il cucciolo di gabbiano salvato dalla Polizia Locale è stato portato alla Lipu, dove gli è stato riscontrato un forte trauma ma, fortunatamente, nessuna frattura. Adesso è stato affidato alle cure dei medici veterinari.
A cura di Natascia Grbic
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Se ne stava appollaiato su se stesso e non riusciva a tenersi sulle zampe il cucciolo di gabbiano che ieri mattina è stato salvato da una pattuglia della Polizia Locale in corso Vittorio Emanuele, in piazza del Gesù. Gli agenti del Gruppo Centro, Ex Trevi, lo hanno visto mentre stava in terra, visibilmente frastornato, spaventato e tremante: non riusciva ad alzarsi e sicuramente non ce l'avrebbe fatta se non l'avessero preso e messo al sicuro. Il cucciolo di gabbiano è stato poi portato al centro recupero della fauna selvatica della Lipu, a Villa Borghese, ed è stato affidato alle cure dei medici veterinari, che hanno registrato e visitato il cucciolo. Il piccolo gabbiano ha riportato un forte trauma, ma non ha fratture evidenti e dovrebbe rimettersi in sesto dopo le cure necessarie.

Non è raro trovare piccoli di volatile caduti dal nido che o sono feriti o non riescono a tornare dalla mamma perché non sanno ancora volare. Nel caso siano troppo piccoli per lasciare il nido e non riescano a muoversi, la cosa migliore è portarli alla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), associazione ambientalista che ha il suo centro di recupero della fauna selvatica a Villa Borghese. Attualmente sono aperti fino alle 17.30: in ogni caso, se si trova un uccellino, è sempre meglio chiamare prima per avere informazioni e capire come comportarsi. Ci sono dei casi, infatti, in cui i piccoli uccellini non vanno toccati ed è meglio lasciarli dove sono: si tratta del momento in cui mettono le piume e sono in grado di lasciare il nido da soli. La mamma gli porterà poi il cibo. Se si hanno dei dubbi però, sempre meglio chiamare la Lipu e parlare con i volontari.

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