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Roma, crollo di Vigna Jacobini al Portuense: ex amministratore della tipografia assolto dopo 21 anni

I giudici del processo d’Appello ter per il crollo del palazzo di cinque piani in via Vigna Jacobini hanno assolto Mario Capobianchi, ex amministratore della tipografia al piano terra e unico imputato. La tragedia è avvenuta nel quartiere Portuense di Roma, il 16 dicembre del 1998.
A cura di Alessia Rabbai
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Comitato Vittime del Portuense
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Assolto dopo 21 anni "perché il fatto non sussiste". Questo l'esito del processo d'Appello ter per il crollo del palazzo di cinque piani in via Vigna Jacobini avvenuto nel quartiere Portuense a Roma il 16 dicembre del 1998, dove morirono ventisette persone, tra le quali sei bambini. Il verdetto ha assolto l'ex amministratore della tipografia ed unico imputato Mario Capobianchi, sul quale pendevano le accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Una sentenza che stabilisce in via definitiva come la tipografia operante al piano terra non abbia avuto nessuna responsabilità nel cedimento dell'edificio, dovuto invece a difetti strutturali.

Il processo per il crollo di Vigna Jacobini

Il lungo processo per il crollo di Vigna Jacobini ha visto due annullamenti con rinvio della Cassazione, due perizie e la condanna a due anni e otto mesi per i due amministratori della tipografia, Capobianchi e Vincenzo Modanò, ormai deceduto. Successivamente i giudici d'appello avevano ridotto la pena a due anni, fino al 2012, quando Capobianchi è stato assolto in secondo grado, decisione di nuovo annullata e rinviata dalla Cassazione.

Il crollo di Vigna Jacobini resta un caso irrisolto

A commentare il nuovo verdetto dei giudici il presidente del Comitato Vittime del Portuense Francesca Silvestrini: "Delusione e sensazione di impotenza per ciò che resta uno dei tanti casi irrisolti – ha detto all'Adnkronos –  Ci sentiamo traditi dalle istituzioni che non sono state in grado di dare risposte e colpevoli per questa disgrazia e di non aver mantenuto la promessa di istituire una giornata della memoria per ricordare le vittime del crollo".

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