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Roma, cresce la protesta nei licei: 20 istituti occupati

Dall’Aristofane al Nomentano, dal De Chirico al Kant, dal Margherita di Savoia al Duca degli Abruzzi. Gli studenti romani protestano contro il jobs act di Renzi e la riforma della “Buona Scuola”.
A cura di Enrico Tata
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“Mancanza di investimenti consistenti per l'istruzione, la sostituzione degli scatti di anzianità con quelli di competenza per i docenti, l'ingerenza dei privati nei consigli di istituto, il rafforzamento eccessivo dei poteri del preside". Protestano contro il jobs act del governo guidato da Matteo Renzi e contro la riforma della “Buona Scuola”, gli studenti dei licei romani. A oggi i gli istituti superiori occupati sono più di dieci, in ogni municipio di Roma. Dall'Aristofane al Nomentano, dal De Chirico al Kant, dal Margherita di Savoia al Duca degli Abruzzi. Ieri si sono mobilitati gli studenti del liceo classico Immanuel Kant di piazza Zambeccari (zona Casilina) e Benedetto da Norcia di Tor de Schiavi, dello scientifico San Francesco d'Assisi al Prenestino e del tecnico Galilei, in zona Manzoni. Nei giorni scorsi la protesta aveva riguardato Garibaldi, Basile e Cannizzaro, il Nautico, il linguistico Cassarà, l'industriale Volta e lo scientifico Benedetto Croce. La Federazione degli Studenti, insieme ad altre sigle, si è dichiarata contraria alle proteste e nei giorni scorsi ha effettuato davanti ai portoni degli istituti un volantinaggio per spiegare "le ragioni della riforma e le nostre proposte per migliorarla".

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