TvBoy colpisce ancora sui muri di Roma: Conte, Di Maio e Zingaretti sono “Le Tre Grazie”
Conte, Di Maio e Zingaretti raffigurati come le Tre Grazie ne "La Primavera" di Botticelli e Raffaello. Sospeso a mezz'aria, un Cupido dalle fattezze familiari scocca un dardo da sinistra che fa nascere un "amore estivo": è Matteo Renzi. Lo street artist internazionale TvBoy colpisce ancora e celebra con un murale il nuovo governo nato dall'unione di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Poche ore dopo l'artista si è messo al lavoro in piazza Capizucchi a Roma. L'opera sprigiona come sempre la forza dissacrante che contraddistingue la mano dell'esecutore, che torna in azione, raccontandoci per immagini e simbologie le evoluzioni del panorama politico italiano. Le Tre Grazie, figure della mitologia romana, rappresentano splendore, gioia e prosperità. E il significato che assumono trasfigurate nell'opera di TvBoy è in chiave ironica. Al posto di Aglaia, Eufrosine e Talia ci sono i nuovi protagonisti di primo piano del panorama politico italiano, finalmente uniti dopo un'estate turbolenta. Luigi Di Maio, lasciata alle spalle la rottura con il leader della Lega ed ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sorride al nuovo accordo con i Dem, antagonisti di sempre, ora uniti da un nuovo amore.
Nell'ultimo murale di TvBoy Conte è Pinocchio, Di Maio e Salvini sono ‘il gatto e la volpe’
TvBoy, nome d'arte di Salvatore Benintende, è un'artista palermitano che oggi vive a Barcellona, autore del celebre "Bacio" tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. A marzo, in occasione della nuova intesa nata tra Lega e Movimento Cinque Stelle, ci aveva deliziato con un'opera nata dal connubio tra politica e fiaba. Politici che assumono le sembianze di personaggi fantastici, che come i protagonisti dei racconti per bambini, ingannano e vengono ingannati. Sei mesi fa Conte era Pinocchio, mentre Di Maio e Salvini ‘il gatto e la volpe'. Il premier e e i due ministri raffigurati in vicolo della Torretta a Roma, a pochi passi dal Parlamento e da Palazzo Chigi.
Di Alessia Rabbai e Simona Berterame