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Roma, condannato il maniaco dell’ascensore: violenze sessuali su 5 donne, tra cui una 13enne

L’uomo, 43 anni con precedenti specifici, è stato accusato di violenze sessuali ai danni di cinque donne avvenute sempre con lo stesso modus operandi tra febbraio e agosto 2019. Tra le vittime anche una ragazzina di 13 anni. Per individuarlo sono state determinanti le testimonianze delle donne.
A cura di Redazione Roma
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È stato condannato ieri, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, a cinque anni e otto mesi l'aggressore sessuale seriale conosciuto come il maniaco dell'ascensore. Il pm Francesca Passaniti aveva chiesto un anno in più. L'uomo, un 43enne romano che si è reso protagonista di cinque aggressioni sessuali ed era già conosciuto alle forze dell'ordine per avere precedenti specifici. Le violenze sono state perpetuate tra il febbraio e l'agosto del 2019,  sempre con lo stesso modus operandi. L'uomo seguiva le donne che aveva prescelto come vittime per strada fino alla loro abitazione, poi al momento dell'apertura del palazzo si intrufolava all'interno e le aggrediva. Alcune delle violenze sono avvenute all'interno degli ascensori, in altri casi negli androni dei palazzi.

L'aggressione a una ragazzina di 13 anni in ascensore

Determinante per l'arresto dell'uomo la testimonianza di una ragazzina di soli 13 anni che, trovandosi da sola in ascensore con l'uomo che tentava di violentarla, ha reagito all'aggressione sessuale mettendosi urlare e riuscendo così a metterlo in fuga. Proprio la descrizione del maniaco resa dalla giovanissima vittima è stata utile agli inquirenti per individuarlo.

Determinante per l'arresto la testimonianza di una vittima

Per le indagini delle forze dell'ordine è stata determinante anche la mobilitazione delle stesse donne dei quartieri dove l'uomo colpiva – in tra il quartiere Trieste e piazza Bologna – che si scambiavano informazioni tramite un gruppo Facebook, così da essere preparate a individuare il molestatore seriale. I carabinieri sono riusciti ad arrestarlo grazie alla testimonianza di un'altra donna sfuggita al predatore sessuale, che lo ha riconosciuto in una foto segnaletica. Il 43enne è stato condannato anche per minacce, avendo costretto due donne a fermarsi in strada per assistere mentre si masturbava.

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