Roma, carabiniere ucciso a coltellate, dolore dei colleghi: “Una vita consacrata agli altri”
Lutto nell'Arma dei carabinieri per la morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato nella notte in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati a Roma. I colleghi del carabiniere si sono stretti intorno al dolore della famiglia, della moglie, dopo l'improvviso e violento accadimento, che lo ha portato via, strappato alla donna che amava e ai suoi cari durante il turno di pattuglia: "Il più vivo cordoglio ai suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio". Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, veniva da Somma Vesuviana, in provincia di Napoli era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. "Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri – si legge in un post pubblicato su Facebook dalla pagina ufficiale dell'Arma – il vicebrigadiere è morto per 7 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato". Mario si era sposato lo scorso 13 giugno e solo lunedì era tornato dal viaggio di nozze.
Il ricordo del suo comandante: "Aiutava i malati a Lourdes"
Il suo comandante, Sandro Ottaviani, lo ricorda come un ragazzo buono, che aiutava i malati in pellegrinaggio a Lourdes e a Loreto e donava vestiti e colazione ai poveri. "Era preparato sapeva fare bene suo lavoro, una persona che pensava sempre al prossimo, in maniera particolare agli ultimi, sia durante i turni di servizio sia quando non indossava la divisa – ha detto il comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, diretto superiore di Mario Rega Cerciello – Non muore solo un valoroso carabiniere, ma un grande uomo".
Carabiniere accoltellato: il dolore dei colleghi
Mario è rimasto vittima di ciò che in gergo si chiama ‘cavallo di ritorno', dopo un borseggio avvenuto in piazza Mastai, a Trastevere. "Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito" si legge nel post. Mario tuttavia non è solo, insieme a lui ci sono tanti uomini, morti per difendere lo Stato e i cittadini: "Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila carabinieri – scrive ancora L'Arma. Oltre a loro, si aggiungono le vittime militari e civili.