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Roma, arrestato per sfruttamento della prostituzione: botte e minacce se si ribellavano

Un uomo è stato arrestato a Roma con l’accusa di sfruttamento della prostituzione: costringeva le donne ad andare agli “incontri” tenendo per sé i soldi, e le minacciava di morte se si ribellavano. Le indagini sono partite un anno fa e adesso il 34enne si trova in carcere a Regina Coeli, dove dovrà scontare la pena.
A cura di Natascia Grbic
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Minacce di morte, violenze, abusi, intimidazioni, percosse. E la lista è purtroppo ancora lunga: un uomo di 34 anni di nazionalità romena è stato arrestato con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e portato nel carcere romano di Regina Coeli. Le vittime erano tutte donne sue connazionali costrette a prostituirsi anche otto volte a notte: se si ribellavano e provavano a rifiutarsi di continuare a essere sfruttate, venivano picchiate e abusate, e le minacce di morte non riguardavano solo loro, ma anche i loro parenti. L'uomo, S.B.D., le portava personalmente all'incontro con gli altri uomini, trattenendo poi per sé tutti i soldi, con i quali si manteneva. Le ragazze, quindi, non avevano nulla, nemmeno un euro per provare a scappare. Ma le indagini partite un anno fa hanno posto fine a questa spirale di sfruttamento e violenza: a condurre l'investigazione sono stati i caschi bianchi del Gruppo pronto intervento traffico e del Reparto operativo coordinamento e supporto, che hanno iniziato a raccogliere le testimonianze delle donne abusate da S.D.B. Dopo dodici mesi di pedinamenti, appostamenti e intercettazioni, sono riusciti ad avere abbastanza prove per inchiodare l'uomo e portarlo in carcere.

A inchiodarlo, le testimonianze delle donne sfruttate

La prima a parlare è stata A.P., una donna di 32 anni che ha raccontato le violenze e le vessazioni subite dall'uomo. Ed è grazie a lei che sono partite le indagini che hanno portato all'arresto dell'uomo. Questi aveva attive numerose utenze telefoniche che usava per pubblicare degli annunci che descrivevano nei particolari i dettagli sul luogo e i prezzi degli "incontri". Nessun pagamento era fatto con carta ovviamente: S.D.B. si faceva corrispondere le cifre in contanti, in modo da non poter lasciare nessuna traccia delle sue attività. Questo però non gli è servito, dato che è stato denunciato da quelle stesse donne che aveva sfruttato: adesso dovrà scontare la pena in carcere.

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