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Roma, arrestato Nunzio D’Erme. In manette per “resistenza e lesioni”

L’ex consigliere comunale di Roma è finito carcere per gli scontri con Militia Christi avvenuti a maggio a Cinecittà. L’accusa è di “resistenza aggravata, lesioni e procurata evasione”.
A cura di Angela Marino
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È stato arrestato Nunzio D'Erme, ex consigliere comunale di Roma e storico esponente della sinistra antagonista. La notizia è stata data stamattina dal quotidiano comunista Contropiano. L'accusa è quella di resistenza aggravata, lesioni e procurata evasione nel corso degli scontri con gli estremisti di Militia Christi nel quartiere di Cinecittà, avvenuti a maggio. Agli arresti domiciliari, invece, è finito Marco Bucci, un altro rappresentate storico della sinistra antagonista. Anche a lui la Procura ha contestato il coinvolgimento nei disordini che videro contrapporsi, lo scorso maggio, i movimenti antagonisti romani al gruppo ultracattolico Militia Christi nel corso di un convegno sulla diversità, contestato con toni duri dal movimento politico cattolico.

Dopo la notizia dell'arresto si sono seguite sui social network a decine le manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'ex consigliere capitolino da alcuni esponenti del mondo politico e dallo stesso movimento che lo riconosce come uno degli elementi di spicco. Su Facebook Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio, ha scritto: "Arrestati Nunzio e Marco di Spartaco. Luca e Paolo agli arresti domiciliari da più di sei mesi per resistenza. Ormai le misure restrittive hanno il carattere politico, altrimenti non si spiega. Liberi subito!".

Per, giovedì 25 settembre, intanto è stato programmato un presidio di solidarietà davanti Regina Coeli, mentre oggi alle 13 di si terrà un presidio di solidarietà  con una conferenza stampa presso la sede del VII Municipio di Roma, in Piazza di Cinecittà.

L'arresto del 2003

Per l'esponente della sinistra antagonista non si stratta del primo arresto. Nel 2003 l'ex consigliere finì agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Le autorità gli contestarono di aver attuato una "strategia criminale" deliberata nel corso dei disordini avvenuti al quartiere Eur di Roma, durante il vertice dell'Unione europea del 4 ottobre.

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