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Roma, Antonella Brunella morta per overdose: indagini sul 30enne che l’ha portata in ospedale

Sono in corso le indagini sul decesso di Antonella Brunella, madre di un bimbo di tre anni, morta per overdose nella notte tra mercoledì e giovedì. A portarla in ospedale un trentenne, sul quale ora indagano i carabinieri per atto dovuto. L’uomo avrebbe fornito versioni contrastanti, si attende l’autopsia.
A cura di Alessia Rabbai
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Antonella Brunella
Antonella Brunella

Antonella Brunella è morta nella notte tra mercoledì e giovedì all'ospedale M. G. Vannini di Roma. Come riporta Il Messaggero, a provocare il decesso della donna, madre di un bimbo di tre anni e residente a Quarto di Miglio, zona urbanistica del VII Municipio di Roma, sarebbe stata un'overdose. Ad accompagnare Antonella al pronto soccorso un trentenne, sul quale indagano i carabinieri. Un atto dovuto, per svolgere gli accertamenti necessari e permettere agli inquirenti di far luce su quanto accaduto durante le ore precedenti alla scomparsa della ventitreenne. Arrivata nel nosocomio in via di Acqua Bullicante, ogni tentativo messo in atto dai medici per salvare la vita si è rivelato purtroppo inutile: hanno cercato di rianimarla a lungo, praticandogli il massaggio cardiaco, nonostante il suo cuore si fosse già fermato. Sulla sua salma trasferita all'obitorio del Verano, è stata disposta l'autopsia. I risultati degli esami serviranno a far luce sul decesso, a far emergere eventuali punti oscuri sulla morte della donna.

Le versioni contrastanti del trentenne

Gli investigatori indagano sulla morte di Antonella Brunella ricostruire le ore precedenti alla sua scomparsa, in compagnia di chi era e se si sarebbe potuta salvare. Per ora sulla donna i militari sanno soltanto che il trentenne l'ha messa a bordo della sua Ford Fiesta, diretto verso l'ospedale. I carabinieri hanno gli hanno sequestrato l'auto e lo smartphone, per sottoporli agli accertamenti necessari. Un provvedimento a scopo preventivo, in attesa delle risultanze medico-legali. L'uomo avrebbe fornito versioni contrastanti. Ai carabinieri avrebbe raccontato di averla trovata a Porta Furba, mentre ai medici in un giardino e di conoscerla solo di vista. Alle sorelle invece avrebbe detto inizialmente di averla persa di vista in discoteca, poi di essersi risvegliato in macchina con lei accanto fredda, infine di averla vista bere una boccetta di Rivotril, un potente ansiolitico, che assunto all'alcol ha effetti simili all'eroina.

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