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Roma, aggredito su un bus autista è rimasto quasi cieco: “Aspetto la lettera di licenziamento”

Federico è stato aggredito mentre guidava un autobus della linea 055 in zona Rocca Cencia. Ha riportato gravi lesioni e rischia di perdere il posto di lavoro. L’azienda infatti non intende ricollocarlo con un’altra mansione. La sua battaglia potrebbe ovviamente finire in un’aula di tribunale ma è ancora presto per dirlo. “Siamo in stand by, perché Federico deve ancora ricevere il verbale di chiusura dell’infortunio dall’Inail. Da quel momento avremmo tutti gli elementi per capire come muoverci” spiega il suo legale Sveva Susi precisando che l’azienda Troiani non ha ancora inviato al suo assistito nessuna lettera di licenziamento.
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A cura di Simona Berterame
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L'odissea di Federico Maruca, l'autista dell'Autoservizi Troiani (azienda del consorzio Roma Tpl), rimasto quasi cieco da un occhio dopo una brutale aggressione, sembra non avere fine. Il giovane, sindacalista della Confsat Slm, due anni fa è stato picchiato da un passeggero ubriaco mentre guidava un mezzo della linea 055, a Rocca Cencia. Federico è stato colpito alla testa violentemente mentre cercava di convincere il passeggero, che brandiva una bottiglia di vetro urlando, a calmarsi. Da quel momento è iniziata una lunga degenza fatta di numerose visite mediche e due delicati interventi all'occhio. Purtroppo nonostante le cure Federico è ancora quasi cieco da un occhio e sta anche rischiando di perdere il suo posto di lavoro.

La battaglia per tornare a lavoro

Le lesioni riportate non gli hanno permesso di passare la visita oculistica ed è risultato non idoneo per la guida degli autobus. "Ricevuta la documentazione relativa alle mie condizioni di salute, l'ho inviata all'azienda, chiedendo di tornare a lavorare ricoprendo altre mansioni data la mia non idoneità per infortunio. L'azienda mi ha risposto di non capire il nesso tra infortunio e non idoneità. Alle mie successive e continue richieste di essere ricollocato l'azienda ha risposto che non sarei più potuto rientrare e minacciandomi, che anzi, se lo avessi fatto, avrebbero chiamato le forze dell'ordine per portarmi via". Non c'è nesso tra l'infortunio e la non idoneità secondo l'azienda Troiani eppure, l'oculista dell'ente di controllo dove le aziende si appoggiano per fare le analisi di idoneità ha scritto nero su bianco che Federico ha avuto una "cataratta traumatica". Federico non intende però arrendersi e rivuole a tutti i costi il suo posto di lavoro. La sua battaglia potrebbe ovviamente finire in un'aula di tribunale ma è ancora presto per dirlo. "Siamo in stand by, perché Federico deve ancora ricevere il verbale di chiusura dell'infortunio dall'Inail. Da quel momento avremmo tutti gli elementi per capire come muoverci" spiega il suo legale Sveva Susi precisando che l'azienda Troiani non ha ancora inviato al suo assistito nessuna lettera di licenziamento.

Le ferie forzate e l'aspettativa

Ma i problemi per Federico non sono finiti. "Il 10 ottobre avrei dovuto ricevere il mese di settembre. Mi è arrivata una busta paga di poco più di 100 euro (e in aggiunta un rimborso del 730 pari a 1600).  Nel mese di settembre sono stato in ferie forzate e pochi giorni fa  ho saputo di essere stato messo in aspettativa non so neanche da quando" ci racconta Federico al telefono specificando di non aver mai firmato nessun documento né per le ferie né per l'aspettativa. La giustificazione dell'azienda è stata "Stiamo sfalsati con i pagamenti, riceverai lo stipendio il 10 novembre".  E Federico continua così ad attendere, senza sapere quale sarà il suo destino e se tornerà presto o tardi a lavorare.

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