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Roma, a processo chi parcheggia in doppia fila e blocca il passaggio dei bus

Maxinchiesta della procura di Roma sulle macchine parcheggiate in seconda o tripla fila a Roma. Già dieci automobilisti romani sono finiti a processo e sono accusati di interruzione di pubblico servizio.
A cura di Enrico Tata
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Tutti i giorni sulla scrivania del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo arrivano decine di segnalazioni di autisti Atac che non riescono a passare con il loro autobus perché qualcuno ha parcheggiato in seconda o addirittura in tripla fila. Si parla di circa un centinaio di segnalazioni alla settimana, il 95 per cento delle quali è stata archiviata dalla procura di Roma. Ma per quanto riguarda il restante 5 per cento, cioè per coloro che hanno parcheggiato per almeno 30 minuti la loro automobile in doppia fila in una strada dove non erano presenti percorsi alternativi per i bus, gli automobilisti sono finiti a processo con l'accusa di interruzione di pubblico servizio. In casi ancora più gravi la vettura era addirittura stata parcheggiata in prossimità di binari del tram, causandone il blocco della circolazione.

Stando a quanto si apprende, dopo l'apertura di una maxinchiesta proprio per il reato di interruzione di pubblico servizio, la procura ha già chiesto il giudizio per dieci automobilisti romani. A febbraio scorso il presidente della commissione Trasporti Enrico Stefàno aveva annunciato l'introduzione di ‘autovelox intelligenti' che permettono di multare anche le automobili in seconda fila. "Questi dispositivi vanno ad aggiungersi agli street control, utilizzati a bordo delle auto dei nostri vigili urbani proprio per colpire le auto che parcheggiano in doppia fila, davanti ai cassonetti o alle fermate dei mezzi del trasporto pubblico. La nostra azione è stata chiara fin da subito: maggiore fluidificazione del traffico e aumento della sicurezza stradale da una parte; limitazioni al traffico con il nuovo regolamento per i bus turistici, e le riforme della sosta tariffata e ztl, corsie preferenziali riservate al trasporto pubblico e maggiore controllo delle aree pedonali dall'altra", aveva spiegato un mese fa il consigliere Stefàno.

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