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Rocca di Papa, cani antiesplosivo scoprono 4 bombe Seconda Guerra Mondiale

Quattro ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale sono stati fatti brillare a Rocca di Papa, dopo che il materiale esplosivo era stato ritrovato grazie al fiuto dei cani addetti alla ricerca delle mine esplosive. Le bombe a mano sono state trovate intatte dopo oltre 70 anni dal periodo bellico.
A cura di Tommaso Franchi
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Foto di IlCaffè.tv
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Quattro bombe a mano, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, erano nascoste a Rocca di Papa, celate tra le foglie del bosco del Comune dei Castelli Romani. Lo scorso fine settimana sono state ritrovate e sono state tutte fatte brillare: in primis è toccato a una bomba a mano Breda, esplosa a seguito di un brillamento operato dagli artificieri del VI Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito di Roma-Cecchignola. L'ordigno era stato ritrovato grazie al fiuto dei cani addetti alla ricerca delle mine esplosive dei passati conflitti bellici: i pastori tedeschi hanno avvertito tra le piante la presenza di quattro strumenti esplosivi, per poi segnalarli al personale della Delta K9. I segugi, diretti e guidati da un addestramento dell'istruttore Daniele Zampaglione, non sono comunque nuovi a ritrovamenti di questo genere: già in passato sono state effettuate molte scoperte analoghe, quasi allo stesso modo di quella avvenuta durante un allenamento tra i boschi su via dei Laghi, al confine con Nemi.

Altri ordigni sono stati fatti brillare nella zona dei Castelli Romani

Il territorio dei Castelli Romani è pieno di simili ordigni. A confermarlo il fatto che lo scorso fine settimana, proprio durante le fasi di preparazione del brillamento, sono stato trovate altre due bombe a pochi passi dal ritrovamento del primo oggetto esplosivo: si trattano di una bomba a mano Breda e di una granata da mortaio tedesca spessa 80mm. Alcune di queste, una volta messa in sicurezza l'intera zona, sono state fatte brillare dagli artificieri dell'Esercito, mentre altre verranno fatte esplodere nei prossimi giorni. Una coincidenza non casuale, dato che nel fitto bosco dei Castelli – in particolare nei Comuni di Ariccia, Nemi, Rocca di Papa, Albano e Velletri – non sono nuovi simili ritrovamenti di residui bellici, che si trovano ancora oggi perfettamente intatti nonostante gli oltre 70 anni trascorsi da conflitto bellico.

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