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Ristorante camuffato da associazione culturale a Marino: evase tasse per 600mila euro

La Guardia di Finanza ha scoperto l’esistenza di un vero e proprio ristorante abusivo, camuffato da associazione culturale finalizzata a “favorire lo sviluppo di attività di promozione sociale con finalità assistenziali”. Comminate diverse sanzioni e disposta la chiusura dell’esercizio: avrebbe evaso tasse per oltre 600mila euro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Blitz della Guarda di Finanza di Roma, che ha scoperto la "doppia vita" di un'associazione culturale di Marino, rivelatesi essere infatti un vero e proprio ristorante e la sua conseguente, e considerevole, evasione fiscale, pari ad oltre seicentomila euro. Al termine del blitz, le Fiamme Gialle hanno apposto alla struttura i dovuti sigilli.

L'attività di ristorazione, che si è scoperto dunque essere "coperta" da quella dell'associazione culturale, godeva di molte recensioni positive in rete. E proprio partendo dal monitoraggio del web che i militari del gruppo di Frascati hanno iniziato ad indagare: foto, commenti ed apprezzamenti molto lusinghieri, avevano insospettito le Fiamme Gialle, anche perché attraverso i riscontri all'anagrafe tributaria avevano scoperto che, laddove sorgeva il ristorante, si trovasse appunto un'associazione culturale che, tra le altre cose, non aveva mai presentato alcuna dichiarazione fiscale.

Gli stessi avventori del ristorante, che non erano soci della sedicente associazione, non sapevano si trattasse in realtà di una finta associazione culturale senza scopi di lucro, finalizzata ufficialmente a "favorire lo sviluppo di attività di promozione sociale con finalità assistenziali". Oltre all'attività di ristorazione, di fatto abusiva, è emerso anche che al suo interno lavorassero tre persone in maniera irregolare, due dei quali completamente in nero. La ricostruzione del giro d'affari da parte dei finanzieri ha permesso poi di stabilire un'evasione fiscale di oltre seicentomila euro.

Sono così scattate le varie sanzioni amministrative, vista anche la contemporanea assenza di autorizzazioni necessari per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Le Fiamme Gialle hanno anche segnalato al Comune competente la disposizione di chiusura dell'esercizio.

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