Valzer di poltrone in arrivo alla Regione Lazio con la nascita del governo Conte bis. Un rimpasto di giunta che avverrà a cominciare dalla partenza di Gian Paolo Manzella, assessore allo Sviluppo Economico, destinato sembra ormai certo a posto da sottosegretario, e dalla partenza dell'assessora a Turismo e Pari Opportunità Lorenza Bonaccorsi, destinazione Bruxelles al fianco di Paolo Gentiloni. E per riempire le due caselle la maggioranza ha deciso – è ormai cosa nota – di aprire un dialogo con il Movimento 5 stelle. La capogruppo alla Pisana Roberta Lombardi di schernisce su un suo ingresso diretto in giunta, ma apre al confronto con il governatore Nicola Zingaretti. Il segretario dem sembra voler lasciare la porta aperta, dando direttamente ai grillini la possibilità di scegliere se indicare uno o due nomi, e se questi debbano essere nomi politici o tecnici graditi sia al Pd che al M5s.
Ma il rimpasto alla Pisana potrebbe allargarsi ulteriormente, coinvolgendo anche l'assessora all'Ambiente e Agricoltura, Enrica Onorati, e quella alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli. A maggior ragione in questo caso la giunta potrebbe non essere più un quasi monocolore Pd. A candidarsi a occupare almeno un posto sono le altre anime del centosinistra, a cominciare dalla Lista Civica Zingaretti che conta tre consiglieri. Potrebbe così nascere un assessorato che, a partire dalla delega alle Pari Opportunità, possa dare spazio nel governo regionale alle istanze provenienti da sinistra, ma anche a +Europa e Centro Solidale. A dire l'ultima parola sarà alla fine Nicola Zingaretti, che sarebbe però pronto a dare ancora una volta prova concreta della sua idea di un campo largo come ama definirlo, al centro del quale si deve posizionare il Partito Democratico. Un'idea con cui dopo tutto ha vinto il congresso del suo partito
La partita del rimpasto di giunta alla Regione Lazio ha poi importanti implicazioni nazionali. Alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria il Partito Democratico è terrorizzato da una vittoria del centrodestra trainato dalla Lega nelle regioni rosse per eccellenza, ma anche dall'eventualità di un presidente di centrosinistra eletto senza però avere la maggioranza in consiglio regionale. Per questo la Regione Lazio di Zingaretti potrebbe rappresentare ancora una volta un laboratorio per il futuro del centrosinistra, a partire dalla novità del governo giallorosso, testando anche negli enti locali il dialogo con il Movimento 5 stelle.