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Rifiuti, Virginia Raggi chiede di parlare all’Assemblea regionale: la giunta dice no

Blitz di Virginia Raggi e dei minisindaci del Movimento 5 Stelle davanti alla Regione Lazio: “Non vogliamo nuove discariche a Roma, chiediamo una proroga rispetto alla chiusura della discarica di Colleferro”.
A cura di Enrico Tata
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No a nuove discariche in città, ce ne sono già di attive all'interno del territorio del Lazio e in questo senso quella di Colleferro, il cui stop definitivo è programmato da tempo per gennaio, per ora non deve chiudere. Queste le richieste della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che oggi si è presentata, in compagnia dei presidenti dei Municipi di Roma del Movimento 5 Stelle, davanti alla Regione Lazio. "Oggi sono qui in Regione Lazio insieme ai presidenti dei Municipi di Roma per dire una cosa chiara: non vogliamo nuove discariche nella nostra città dopo che per 60 anni Roma ha sopportato il sito di Malagrotta, il più grande d'Europa, e visto che ne esistono già altre attive e capienti nel territorio del Lazio. La Regione faccia chiarezza e ascolti la voce dei tre milioni di cittadini romani", ha scritto su Facebook la sindaca. In altre parole, Raggi sta cercando, con un gesto inatteso e poco istituzionale, di far risolvere l'emergenza rifiuti di Roma al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Per non far sprofondare la Capitale sotto un cumulo di rifiuti, secondo la sindaca il governatore e segretario del Pd dovrebbe bloccare la chiusura della discarica di Colleferro. In più la sindaca ha ufficialmente dichiarato che Roma non costruirà altre discariche e perciò per i rifiuti della Capitale dovranno essere trovate soluzioni alternative dalla Regione Lazio.

Nel 2020 la Regione Lazio approverà il nuovo piano rifiuti, che attualmente è fermo al 2012 ed è basato ancora sulla discarica di Malagrotta.

Il sindaco di Colleferro: "Non mi faccio intimidire, discarica chiuderà"

"La collega sindaca di Roma, mancante di qualsiasi rispetto istituzionale, mi fa scrivere da Ama ma io non mi faccio intimidire. Colleferro ha già dato, la discarica ha un contratto che scade il 31 dicembre a cui io ho già dato disdetta. La cerimonia di chiusura si farà con i ragazzi dell'Ipia e tutte le comunità della Valle nei primi giorni di gennaio. La Regione ha confermato; non saremo più noi la soluzione della Capitale. Basta monnezza, si chiude un'epoca; Roma risolva a Roma i suoi problemi e non li scarichi più sulla provincia. Se pensano cose diverse, sappiano anche che ci troveranno ai nostri posti dai quali non ci toglieranno neanche con la cavalleria", ha scritto su Facebook il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna.

L'ipotesi Falcognana

Nella notte è stata tentata l'ultima strada per trovare una soluzione interna alla crisi dei rifiuti: un discarica di servizio a Falcognana, all'interno del Comune di Roma. Evidentemente in seguito la sindaca ci ha ripensato e ha deciso per il blitz in Regione, dove si è recata senza una soluzione, ma chiedendo al governatore Zingaretti di trovarne una. "Siamo in pieno agro romano, vicino al Divino Amore, una zona splendida. Sarebbe devastante per il mio territorio, abbiamo i cittadini in rivolta. Sarebbe assurdo pensare di aprire una discarica dopo aver chiuso Malagrotta. Alla Regione chiediamo un piano serio per i rifiuti e in base a questo piano il Comune farà la sua parte in base alle aree individuate", ha dichiarato questa mattina il presidente del municipio, Dario D'Innocenti.

Raggi chiede di parlare in Regione, la giunta non autorizza

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno chiesto di far parlare in aula la sindaca di Roma Virginia Raggi. La giunta guidata da Nicola Zingaretti (che oggi non è presente al consiglio straordinario sul tema rifiuti) non ha autorizzato tale richiesta. La sindaca sta seguendo i lavori dell'assemblea fuori dall'aula.

"Raggi preferisce manifestare davanti alla Regione piuttosto che fare la sindaca e risolvere i problemi dei rifiuti di Roma. Anziché convocare l'Assemblea Capitolina per prendere provvedimenti urgenti sull'emergenza rifiuti in atto, così come prevede la legislazione vigente, preferisce la passerella e il vittimismo davanti alle telecamere", il parere dei consiglieri capitolini del Partito democratico.

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