Rifiuti, Salvatore Buzzi difende Paola Muraro: “Vogliono farla dimettere”
"L’interesse primario adesso è togliere di mezzo la Muraro. Sarà indagata e dovrà dimettersi". A difendere Paola Muraro, assessore all'Ambiente del Comune di Roma, travolta da sospetti per i suoi precedenti rapporti di lavoro con Ama, è Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative e uno dei maggiori imputati per il processo su Mafia Capitale. Dal carcere di Tolmezzo, scrive oggi sul Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini, Buzzi dice la sua affidando le sue parole all'avvocato Alessandro Diddi. Questo perché, chiarisce al Corriere, "voglio evitare di finire anche io stritolato anche per questa vicenda che è perfettamente regolare ma viene strumentalizzata". Buzzi fa riferimento alla telefonata, pubblicata da Repubblica, tra lui e Muraro, avvenuta per una gara di appalto risalente al 2013.
Queste le parole di Buzzi riportate oggi sul Corriere:
"Le conversazioni sono agli atti e sono le uniche, il fatto che non ci sia stato nulla di illecito è dimostrato dall’esito della gara: abbiamo perso. Muraro mi chiamava per conto del direttore generale Fiscon e mi sollecitava a inviare la documentazione come sempre avviene quando manca qualche certificazione. Non l’avevo mai sentita prima, come si capisce dal messaggio che mi lascia in segreteria. Faceva il suo lavoro, svolgeva le mansioni che le erano state assegnate. È una delle poche persone che non mi ha chiesto soldi o favori. Oltre a quelle telefonate non troveranno nulla perché nulla c’è. E infatti mi sembra che gli stessi magistrati non ne abbiano fatto alcun uso. Evidentemente ci sono altri che adesso vogliono utilizzarle".
"So che è così. Io il mondo dei rifiuti lo conosco bene, ho ottenuto numerosi appalti, so come funziona il meccanismo, chi bisogna pagare, quali sono gli interessi in gioco. E sono certo che quest’ultima crisi è stata creata ad arte. L’obiettivo è mettere in crisi la giunta guidata da Virginia Raggi mandando in tilt il sistema per poi far arrivare qualcuno che risolva la situazione"
"Se c’erano irregolarità erano nelle procedure per le gare, certamente non nella raccolta. Ora tutto è cambiato: l’interesse primario adesso è togliere di mezzo la Muraro. Sarà indagata e dovrà dimettersi, in questo modo il primo obiettivo sarà raggiunto. Poi si proporrà qualcun altro. Lo dirò ai magistrati perché stiamo preparando un esposto: non posso assistere alla strumentalizzazione di questa vicenda sulla mia pelle".