Ricorso su obbligo vaccino antinfluenzale nel Lazio, Tar: “Comitato Tecnico ci invii una relazione”
La Regione Lazio ha reso obbligatorio il vaccino antinfluenzale per gli anziani (over 65) e per tutto il personale sanitario. Questo per due motivi, aveva spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: in vista di una possibile seconda ondata della pandemia da coronavirus, vaccinare gli anziani significherebbe automaticamente escludere l'influenza dalle diagnosi e, viceversa, arrivare più velocemente a una diagnosi di Covid-19. In secondo luogo la vaccinazione permetterebbe agli ospedali di avere meno ricoveri legati alle normali influenze e di avere più posti letto per i pazienti affetti da coronavirus. "Provate a immaginare cosa succederà in autunno, con la seconda ondata di epidemia da coronavirus e in parallelo la diffusione, come ogni anno, dell'influenza. Non ce lo possiamo permettere: dovremo essere certi che una fetta di popolazione importante sarà stata vaccinata per l'influenza così quando sorgeranno determinati sintomo i medici sapranno che sono legati al Covid19. Non ci potremo permettere sovrapposizioni: se nello stesso periodo dovessimo avere nei pronto soccorso pazienti con sintomi da Covid19 e altri con sintomi da influenza stagionale, il sistema non reggerebbe", aveva dichiarato D'Amato.
Il ricorso al tar sull'obbligo di vaccinazione antinfluenzale
L'associazione Codici, però, ha presentato un ricorso al tar proprio contro questo obbligo di vaccinazione. I ricorrenti sostengono "che la somministrazione del vaccino antinfluenzale possa portare ad un abbassamento delle difese immunitarie e, pertanto, l'introduzione di un obbligo a riguardo (in relazione alle categorie sopra indicate) possa portare ad un aumento del rischio di contrarre il Covid-19". Considerato che nell'ordinanza regionale si dice che è stato sentito sul tema il Comitato Tecnico Scientifico, il tribunale ha ordinato al CTS una relazione sul tema. In particolare il comitato dovrà giudicare se "le misure adottate con il provvedimento impugnato siano coerenti, sotto il profilo scientifico; se i rischi paventati in ordine agli effetti della vaccinazione antinfluenzale sul sistema immunitario trovino conferma nelle conclusioni cui è pervenuta la prevalente comunità scientifica".
Sul ricorso D'Amato aveva dichiarato: "Ci difenderemo davanti al Tar perché siamo convinti che la tutela della salute pubblica venga prima di ogni cosa e quest’anno non possiamo permetterci il lusso di avere una sovrapposizione di eventi che può produrre effetti negativi e un ulteriore sovraccarico delle strutture ospedaliere".