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A Roma e nel Lazio il vaccino anti influenzale “sarà obbligatorio per tutti gli ultra 65enni”

L’idea della Regione Lazio è rendere obbligatorio, a partire dal prossimo autunno, il vaccino anti influenzale per tutti gli anziani (gli over 65), per gli operatori sanitari, per le forze dell’ordine e per i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico. D’Amato: “Vogliamo raggiungere 2,5 milioni di persone”.
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A cura di Enrico Tata
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L'idea della Regione Lazio è rendere obbligatorio, a partire dal prossimo autunno, il vaccino anti influenzale per tutti gli anziani (gli over 65), per gli operatori sanitari, per le forze dell'ordine e per i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico. Questo non perché chi sia vaccinato abbia una protezione in più al coronavirus, ma per due motivi, che l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ha spiegato nel corso di un'intervista rilasciata al Messaggero: vaccinando gli anziani, i medici sapranno che se essi presenteranno sintomi influenzali questi potrebbero essere legati molto probabilmente al coronavirus. In secondo luogo la vaccinazione massiva permetterebbe agli ospedali di avere meno ricoveri legati alla normale influenza e, di conseguenza, più posti letto dedicati a pazienti Covid-19.

"Vogliamo raggiungere almeno 2,5 milioni di persone, il doppio di quanto avvenuto l'anno scorso", ha spiegato D'Amato. "Provate a immaginare cosa succederà in autunno, con la seconda ondata di epidemia da coronavirus e in parallelo la diffusione, come ogni anno, dell'influenza. Non ce lo possiamo permettere: dovremo essere certi che una fetta di popolazione importante sarà stata vaccinata per l'influenza così quando sorgeranno determinati sintomo i medici sapranno che sono legati al Covid19. Non ci potremo permettere sovrapposizioni: se nello stesso periodo dovessimo avere nei pronto soccorso pazienti con sintomi da Covid19 e altri con sintomi da influenza stagionale, il sistema non reggerebbe", ha dichiarato ancora l'assessore. In questo senso gli ospedali Covid non saranno smantellati, ma anzi verranno potenziati anche quando l'emergenza sarà finita: "Devono restare, perché sarà una battaglia ancora lunga".

"Roma entro aprile a contagio zero"

Per quanto riguarda i numeri del contagio, nel Lazio, ha spiegato D'Amato, il fattore R0 (che misura la capacità di infettare di ogni paziente positivo) è già sotto l'1. "Siamo convinti che a Roma, in particolare, arriverà vicino allo zero a fine mese". Questo a una condizione: "Non devono esserci comportamenti irresponsabili nei prossimi giorni. Sono molto preoccupato per Pasqua e Pasquetta, ci sarà chi avrà la tentazione di uscire. Sarebbe deleterio, sarebbe come tornare alla casella del via, può disperdere i risultati ottenuti. Fino a quando non ci sarà un vaccino per il coronavirus dovremo mantenere forme di prevenzione dell'epidemia".

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