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Riaperte le indagini sulla morte di Laura, caduta da un palazzo. La mamma: “Mai creduto a suicidio”

Riaperte le indagini sulla morte di Laura Chirica, la 17enne caduta dal settimo piano di un palazzo di Roma due anni fa. La mamma: “Noi siamo contenti che ci hanno ascoltato e abbiano riaperto le indagini. Tutti i giorni preghiamo affinché si riesca ad arrivare alla verità. Non ho mai creduto al suicidio, non era da Laura”.
A cura di Enrico Tata
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La misteriosa morte di Laura Chirica, la 17enne caduta dal settimo piano di un palazzo di Roma due anni fa, sarà ancora oggetto di indagini. Gli inquirenti avevano chiesto l'archiviazione del fascicolo convinti che si trattasse di un caso di suicidio, ma il pm Mario Palazzi ha chiesto e ottenuto dal gip la riapertura delle indagini. "Noi siamo contenti che ci hanno ascoltato e abbiano riaperto le indagini. Tutti i giorni preghiamo affinché si riesca ad arrivare alla verità. Non ho mai creduto al suicidio, non era da Laura", ha dichiarato la mamma di Laura alle telecamere di Chi l'ha visto?, la trasmissione condotta da Federica Sciarelli, che ieri ha mandato in onda un approfondito servizio sulla morte della ragazza.

I fatti: com'è morta Laura Chirica

Il 14 febbraio del 2017, il giorno di San Valentino, Laura non va a scuola. Prende un treno dalla stazione di Orvieto con destinazione Roma Tiburtina. Alle 11 e 50 arriva a Roma, poi entra in una farmacia e chiede un test di gravidanza. Entra in un palazzo di via Agrigento, una traversa di via Catania, prende l'ascensore e si ferma al settimo piano. Dai racconti del portiere, Laura sembra molto sicura di dove trovare l'ascensore e forse, quindi, non è a prima volta in quel palazzo. Alle 13, dopo mezz'ora dal suo ingresso, qualcuno la vede appoggiata a un muro. Mezz'ora più tardi un inquilino del palazzo sente alcuni lamenti e la ragazza viene trovata in fin di vita sul pavimento del chiostrino interno. È volata giù dal settimo piano. Viene trasportata al Policlinico Umberto I, ma muore dopo poche ore dal suo arrivo.

Tante sono le domande su questa morte misteriosa: perché proprio quel palazzo? Doveva incontrare qualcuno? Perché si è buttata dal settimo piano? Qualcuno l'ha spinta? Nella borsa viene ritrovato un bilancino di precisione (quello usato di solito per confezionare dosi di droga) e la ricevuta dell'acquisto del test di gravidanza (ma non il test). Il giorno prima dei fatti Laura aveva con sé 700 euro: la ragazza veniva utilizzata come tramite per lo spaccio di hashish. Tra l'altro, dopo i servizi andati in onda su Rai Tre, qualcuno si è introdotto a casa della famiglia, ha messo tutto a soqquadro per cercare qualcosa tra le cose di Laura.

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