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Respinge l’ex e lui le fa tagliare la faccia per vendetta con un paio di forbici

Respinge’ex compagno e dopo mesi di persecuzioni è vittima di una spedizione punitiva al termine della quale le sfregiano il viso con un paio di forbici. La vittima è una ragazza di 24 anni di nazionalità honduregna.
A cura di Valerio Renzi
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Una storia terribile, uguale e diversa da tante altre, fatta di violenza e sopraffazione contro una donna. Questa volta la vittima è una giovane che è stata soccorsa lo scorso 17 settembre dai carabinieri della Compagnia Casilina. Quando i militari l'hanno trovata presentava una profonda ferita da arma da taglio sul volto, ed è stata immediatamente trasferita al Policlinico Casilino dove è stata medicata. Oggi per quell'aggressione sono finiti in manette quattro uomini – un cittadino di nazionalità nicaguarense e tre cittadini honduregni – accusati a vario titolo di atti persecutori, rapina aggravata, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, lesioni gravissime e ricettazione.

Perseguitata e punita perché aveva lasciato il fidanzato

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti del gruppo ‘Sezione reati contro la libertà sessuale e contro la famiglia' della procura di Roma, la ragazza di 24 anni, anche lei proveniente dall'Honduras, è stata punita su ordine dell'uomo che aveva deciso di lasciare, che ha dato il compito a tre amici di sfregiarla per averla nuovamente respinta. L'epilogo, tragico, della vicenda è arrivata dopo mesi di persecuzioni ai danni dalle ragazza. Ad aggredirla a calci e pugni e sfregiarle il viso con un paio di forbici due donne e un uomo.

Mesi di minacce contro la 24enne

Nello stesso contesto veniva aggredito anche il fratello della 24enne, picchiato con un bastone e rapinato del portagli. "La meticolosa attività investigativa – si legge in una nota – ha consentito di ricostruire nel dettaglio l’intera vicenda, delineando nel concreto il quadro della situazione in merito al costante stato di apprensione e di ansia in cui era costretta a vivere la giovane vittima e di raccogliere concrete prove di responsabilità a carico degli indagati, dimostrando che gli episodi erano tra loro collegati e riconducibili alla condotta vessatoria e persecutrice posta in essere dall’ex compagno della giovane honduregna".

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