Relitto di una nave di 30 metri recuperato dal fondale del Tevere
È cominciata ieri mattina a Fiumicino il recupero di un relitto di una nave di oltre trenta metri adagiata sul fondale del Tevere, nel tratto compreso tra Ponte 2 giugno e Ponte dell'aeroporto di Fiumicino. Le operazioni sono state disposte e sovra intese dal personale della Capitaneria di Porto di Roma, presente con i propri mezzi e uomini. A pagare le ditte specializzate intervenute è stato il proprietario dell'imbarcazione semisommersa, dopo la diffida ricevuta proprio dalla Capitaneria. Per evitare quanto possibile lo sversamento di liquidi presenti all'interno lo scafo è stato messo in sicurezza e circondato con barriere di contenimento. Lo scafo è stato smontato e issato pezzo per pezzo fuori dall'acqua, per essere ora smaltito o riciclato a seconda dei casi. Quella di ieri è stata solo la prima di una serie di operazioni che si svolgeranno nelle prossime settimane, sempre sotto il coordinamento della Capitaneria per rendere tutelare l'ambiente e la sicurezza del Tevere, in particolare della sua foce.
"Ringrazio la Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino, in particolare il Comandante Filippo Marini, per aver seguito con mezzi e uomini la rimozione da parte dei proprietari di un relitto di una nave da diporto. – ha dichiarato il sindaco Esterino Montino – Si tratta di una prima concreta risposta all'annoso problema della rimozione dei relitti abbandonati nel fiume Tevere, che è stata possibile grazie al recente accordo tra Comune di Fiumicino, Comune di Roma Capitale, Regione Lazio, Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino, Autorità di bacino e Autorità di sistema Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale".