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Regione Lazio, tempi lunghi per il rimpasto: Zingaretti vuole l’accordo con il Movimento 5 stelle

Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi, sono entrati nel governo Conte Bis come sotto segretari lasciando due caselle da riempire nella giunta della Regione Lazio. Il governatore-segretario Nicoa Zingaretti vuole l’accordo con il Movimento 5 stelle anche a livello locale ma serve tempo: non se ne parla prima di gennaio 2020, i pentastellati vogliono assicurarsi che l’esperimento a livello nazionale funzioni.
A cura di Valerio Renzi
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Ora è ufficiale: ci sono almeno due caselle vuote da riempire nella giunta di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Tra i 42 sottosegretari e viceministri che hanno giurato oggi ci sono anche Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi, ormai ex assessori rispettivamente allo Sviluppo Economico e a Turismo e Pari Opportunità. Il Consiglio dei ministri ha nominato Bonaccorsi sottosegretaria alla Cultura e Manzella sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, con i migliori auguri del segretario-governatore che ora dovrà affrontare la decisiva partita del rimpasto di giunta.

L'idea è chiara: trasformare il "patto d'aula" tra M5s e Pd che permette al centrosinistra di governare, in un qualcosa di più. Dalla non belligeranza a una quasi alleanza, con l'ingresso di nomi graditi ai pentastellati in giunta, probabilmente con una delega all'economia. Roberta Lombardi, ospite negli studi di Fanpage.it, ha frenato ogni ipotesi, pur ribadendo che è in corso "un dialogo sui temi": "Noi abbiamo fatto una serie di proposte che venivano dal nostro programma e quindi si è andati avanti in questa maniera. C'è stata una doppia capacità: da parte della maggioranza di volersi aprire e da parte nostra di non voler fare un'opposizione a priori, ma di voler fare un'opposizione propositiva".

La chiave di volta sarebbe il tempo, e Zingaretti ha dimostrato di essere un leader in grado di aspettare. Il Movimento 5 stelle vuole vedere se l'alleanza reggerà a livello nazionale prima di fare passi in avanti e aprire la trattativa sul serio. Intanto le deleghe saranno assunte ad interim dallo stesso governatore, che dovrà fare i conti anche con la voglia del suo stesso partito di sostituire alcune caselle, e delle altre anime del centrosinistra che immaginano un assessorato di riferimento da costruire attorno alla delega delle Pari Opportunità.

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