La proposta di legge della Regione Lazio: “Senza vaccini niente scuola fino a 14 anni”

Vaccini obbligatori fino a 14 anni. Questa è la proposta di legge che sarà fatta dalla Regione Lazio la prossima settimana, in modo da risolvere il problema della copertura vaccinale che per adesso non include i bambini delle scuole elementari e medie. La decisione di estendere l'obbligo è stata presa dalla Commissione Sanità della Regione Lazio dopo che la scorsa settimana è esploso il caso del bimbo immunodepresso che non può tornare in classe perché cinque compagni non sono stati vaccinati. Allo stato attuale, infatti, la profilassi per entrare a scuola è obbligatoria solo per i bambini di età compresa tra gli 0 e i 6 anni: al dì sopra, è facoltativa. E l'unico modo che ha la Regione di intervenire in questi casi è quello di fare una multa. Una misura insufficiente per tutelare i piccoli immunodepressi, che in questo modo non possono ricevere tutte le tutele necessarie per la loro condizione. Ed è per questo che, ai fini della frequentazione scolastica, si vuole estendere l'obbligo vaccinale fino ai 14 anni. I tempi per l'approvazione sono ovviamente ancora incerti, ma la nuova legge potrebbe entrare in vigore già per il prossimo anno scolastico.
Bimbo immunodepresso non può tornare a scuola: 5 compagni non sono vaccinati
La decisione di estendere l'obbligo vaccinale ai 14 anni di età è stata presa dalla Regione Lazio dopo che è esploso il caso del bambino immunodepresso che non può tornare a scuola perché cinque compagni di classe non sono vaccinati. Il piccolo – che ha solo otto anni – ha combattuto contro la leucemia, sottoponendosi a cicli di chemioterapia per debellare il male: la malattia è adesso in remissione, ma non è guarito completamente. Il suo rientro a scuola era previsto per l'8 febbraio, ma allo stato attuale non c'è stato nulla da fare: il piccolo è ancora a casa e si chiede ogni giorno come mai non può andare in classe con i suoi amici. La legge della Regione Lazio sarà pensata come una tutela per tutti quei bambini che si trovano nella sua stessa situazione e far sì che si possa intervenire in casi di questo tipo.