video suggerito
video suggerito

Regione Lazio, ecco la banca dati per dare un volto alle 200 persone scomparse

Firmato al Viminale un Protocollo che permetterà di incrociare i dati delle persone scomparse con quelli dei cadaveri non identificati e conservati negli obitori italiani.
A cura di Ida Artiaco
22 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Consultazione banca dati (Getty).
Consultazione banca dati (Getty).

Ogni anno in Italia sono più di 1700 le famiglie in cerca di un caro scomparso da anni. Soltanto nel Lazio ve ne sono duecento. Proprio in questa Regione è stato lanciato un servizio che darà un supporto fondamentale a tutti coloro che hanno denunciato la sparizione di persone conosciute senza successo e sono ancora in attesa di scoprire la loro sorte. Si tratta di una vera e propria banca dati di soggetti spariti, istituita con la firma di un Protocollo al Viminale, che sarà possibile incrociare con quelli dei cadaveri non identificati e chiusi da anni nelle celle frigorifero degli obitori di tutta la Penisola.

Il Lazio è la terza regione italiana, dopo la Lombardia e la Toscana, ad istituire un vero e proprio percorso scientifico-legale per dare un nome ai cadaveri non identificati attraverso un matching delle informazioni a disposizione. Il che se da un lato consentirà di dare un supporto alle famiglie delle persone scomparse, che finalmente potranno sapere la verità sulla loro sorte, dall'altro potrà portare alla chiusura dei "cold case", le indagini per omicidi bloccate dall'impossibilità di identificare la vittima e far così partire le indagini.

"Questo Protocollo deve essere diffuso in tutta Italia – ha dichiarato ai microfoni di Fanpage.it Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci, scomparsa 25 anni fa, che non ha mai smesso di cercare -. Una telefonata anonima subito dopo la sua sparizione mi disse che mia figlia era stata gettata nel Tevere, ma nessuno l'ha mai trovata. Si deve scoprire immediatamente il cadavere, per poter piangere sulla tomba del loro caro sapendo dove si trova esattamente il suo corpo. Solo così di può elaborare il dolore".

"Finora i cadaveri non identificati rimanevano nelle celle frigorifere per anni – ha commentato Roberto Cucchiari, procuratore aggiunto di Roma -. Per questo, il nuovo servizio offerto è importante non solo per le famiglie, ma anche per il sistema giustizia, soprattutto in caso di omicidio, per poter risalire all'autore del delitto. Una volta che si riesce a rintracciarlo si può procedere ai fini dell'indagine".

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views